l'Astrofilo maggio-giugno 2018

6 MAGGIO-GIUGNO 2018 per sé più che sufficien- te, sia sulla Luna sia su Marte, a eliminare qua- lunque forma di vita non opportunamente difesa. Lo stesso discorso vale per i meteoriti che come proiettili impattano sen- za freni la superficie lu- nare, e che solo entro certi limiti di massa e composizione si disinte- grano nella tenue atmo- sfera marziana. È ipotizzabile che un in- sediamento umano per- manente sulla Luna o su Marte possa schermare efficacemente i suoi abi- tanti dalla radiazione nociva e dai forti sbalzi di temperatura tra gior- no e notte; ben poco pe- rò si potrebbe fare con- tro l’impatto di meteoriti di masse anche modeste. A molti è sicuramente capitato di vedere le fotografie di quei luccicanti meteoriti metal- lici che i rover marziani hanno incontrato lungo i loro percorsi. Sono larghi decine di centimetri e pesano pa- recchi chilogrammi: che cosa accadrebbe se un oggetto di quel tipo precipitasse su un inse- diamento abitato? La priorità della futura colonizzazione dei cor- pi planetari del sistema solare sarà dunque pro- teggere le basi dall’in- cessante radiazione so- lare e dall’occasionale (ma probabile sul lun- go periodo) impatto di meteoriti più o meno piccoli. Una delle soluzioni più ricorrenti nei progetti di colonizzazione che negli ultimi anni sono divenuti più celebri è quella di ricoprire le basi, almeno quelle lu- ASTROFILO l’ L a fossa di Ma- rius Hills è un probabile skylight di un tubo di lava in un’antica re- gione vulcanica della Luna chia- mata Marius Hills. Questa immagine del LROC è la mi- gliore finora otte- nuta di quella fossa. Il campo è ampio 1200 metri. [NASA/GSFC/ Arizona State University] A sinistra, la stessa struttura osservata in diffe- renti condizioni di illuminazione dal SELENE/Kagu- ya Terrain Camera and Multiband Imager. [JAXA/SELENE]

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