l'Astrofilo maggio-giugno 2018
51 MAGGIO-GIUGNO 2018 CRONACHE SPAZIALI vato improvvisi cambiamenti nella lu- minosità della stella, prodotti dai mi- crolenti generate dall’effetto gravi- tazionale delle stelle appartenenti all’ammasso. Anche se la sua designa- zione ufficiale è MACS J1149+2223 Lensed Star 1, il team ha deciso di chiamare la stella come il personaggio della mitologia greca che volò troppo vicino al Sole con ali e piume fatte di cera. Proprio come Icaro, la luce di questa stella, nel suo viaggio verso la Terra, è passata così vicino a una stella simile al Sole nella regione intergalat- tica dell’ammasso MACS J1149+2223 che la sua luminosità è stata amplifi- cata di un fattore di circa 2000, rag- giungendo così la gloria del suo eponimo greco. “Siamo stati in grado di stabilire che Icaro è una stella super- gigante blu, un tipo di stella che è molto più grande, più massiccia, più calda e forse migliaia di volte più lu- minosa del Sole. Ma, alla sua grande distanza, sa- rebbe impossibile osser- varla come stella indivi- duale, anche con Hubble, se non fosse per il feno- meno delle lenti gra-vita- zionali” , commenta Ismael Pérez Fournon. Pablo Pérez González (UCM) spiega: “Fino al 2016 era possibile osser- vare singole stelle in galas- sie vicine alla Via Lattea. Oggi osserviamo una sin- gola stella, molto simile a Rigel, che si trova a metà strada nell’Universo e che, di fatto, non esiste più“. La sco- perta di Icaro con Hubble è stata così straordinaria che, quando è avve- nuta, i telescopi di tutto il mondo hanno iniziato a osservarla. In Spa- gna, è stato assegnato un tempo di osservazione straordinario sul Gran Telescopio Canarias (GTC), il più grande telescopio ottico-infrarosso del mondo. È risultato che, stando a Pérez González, che il GTC “era l’unico telescopio a rilevare questa nomeno noto come “lente gravitazio- nale”. La gravità di un ammasso di galassie estremamente massiccio si comporta come una gigantesca lente d’ingrandimento cosmica che ampli- fica la luce proveniente dagli oggetti più distanti. L’obiettivo gravitaziona- le che ci ha permesso di vedere Icaro è stato creato dall’ammasso di galas- sie noto come MACS J1149+2223, si- tuato a circa 5000 milioni di anni luce dalla Terra. La combinazione di que- sto obiettivo naturale con la risolu- zione e la sensibilità di Hubble ha permesso di eseguire un’analisi di questa stella lontana. Il gruppo di ricerca che ha partecipato a questo studio comprende, tra gli altri, José M. Diego dell’Istituto di Fi- sica di Cantabria (IFCA), Steven Rod- ney dell’Università della Carolina del Sud, Columbia (USA), Pablo G. Pérez González dell’Università Complutense di Madrid (UCM), Tom Broadhurst del- l’Università del País Vasco (UPV), e Ismael Pérez Fournon (IAC e ULL). Pa- trick Kelly e i suoi colleghi hanno rile- stella così lontana dalla Terra, essen- do Icaro così debole” . La scoperta di Icaro è eccezionale non solo in termini di rilevamento di una stella così lontana. Misurare l’amplifi- cazione della luminosità di una sin- gola stella ci consente di studiare la natura del contenuto di materia oscura dell’ammasso, mettendo così alla prova una teoria della natura della materia oscura che mostra come la maggior parte di essa sia in forma di buchi neri primordiali. Secondo José M. Diego (IFCA), primo autore della documentazione teorica che ac- compagna l’articolo su Nature Astro- nomy , “Se la materia oscura consi- steva di buchi neri simili a quelli rile- vati da LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), il segnale osservato da Icaro sarebbe stato molto diverso, il che ci permette di scartare questi tipi di candidati”. Tome Broadhurst (UPV) aggiunge: “Questo tipo di studio ci permetterà in futuro di porre dei limiti ad altri modelli di materia oscura, come quelli che postulano le particelle di materia superluminale e i loro effetti quantici” . Infine, nel maggio 2016, un’altra im- magine è apparsa accanto a Icaro che sembra suggerire che non abbiamo a che fare con una stella singola. Po- tremmo invece parlare di un sistema binario, con due stelle in orbita l’una intorno all’altra. ASTROFILO l’ S imulazione grafica di Icaro (MACS J1149+2223 Lensed Star 1). [Gabriel Pérez, SMM (IAC)] !
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=