l'Astrofilo maggio-giugno 2018
40 MAGGIO-GIUGNO 2018 ASTROBIOLOGIA ASTROFILO l’ S cena di vita terrestre di 56 milioni di anni fa, corrispondente al cosiddetto Paleo- cene-Eocene Ther- mal Maximum, un periodo di mi- gliaia di anni in cui vi fu un insoli- tamente rapido riscaldamento globale. [National Geographic, Aldo Chiappe] In basso, un pae- saggio acquitri- noso dell’Eocene. [Science History Images/Alamy Stock Photo] diventa il quadro dell’evoluzione della vita. Passando dalle decine alle centinaia di mi- lioni di anni fa, abbiamo informazioni sem- pre più frammentarie sulle specie che popo- larono il pianeta. Conosciamo ad esempio già molto poco dei nostri più lontani ante- nati ominidi, la cui evoluzione fino a noi copre solamente gli ultimi milioni di anni, all’incirca l’1% del periodo durante il quale la vita complessa si è sviluppata sulla terra- ferma. Molto ci sfugge di quel rimanente 99%, un periodo di circa 400 milioni di anni in cui potrebbero essersi presentati scenari inimmaginabili. La limitatezza delle nostre conoscenze è dovuta al fatto che la frazione di esseri viventi che si trasformano in fossili è estremamente piccola e varia ampiamente in funzione del tempo, della consistenza degli organismi e dell’habitat in cui vivono. Le testimonianze fossili arrivate fino a noi sono un ristrettissimo campione rappresen- tativo di una piccolissima parte delle specie viventi apparse e scomparse sul nostro pia- neta. Siamo lontanissimi dall’avere un qua- dro completo, e si consideri che oltre il 99% di tutte le specie sono estinte. È vero che ra- mificazioni e legami di vario tipo fra specie ascendenti e discendenti permettono di col- mare molte lacune, ma non possiamo esclu- dere che intere linee evolutive, lunghe decine di milioni di anni se non di più, siano andate irrimediabilmente perdute. Se una civiltà molto avanzata è esistita sulla Terra prima della nostra potrebbe non aver
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