l'Astrofilo maggio-giugno 2018
37 MAGGIO-GIUGNO 2018 CRONACHE SPAZIALI Institution for Science, Department of Terrestrial Magnetism in Washin- gton, D.C., che ha condotto la ricerca con la collega astronoma della Car- negie Alycia Weinberger. Insieme ai colleghi dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, David Wilner e Adam Kowalski, e Steven Cranmer, dell’Università del Colorado Boulder, hanno scoperto l’enorme flare quan- do rianalizzando le osservazioni di ALMA compiute l’anno scorso. Il brillamento ha aumentato la lumi- nosità di Proxima Centauri di 1000 volte in 10 secondi. L’evento era stato preceduto da un brillamento più pic- colo. Presi assieme, l’intero fenome- no è durato meno di due minuti del- le 10 ore che ALMA ha osservato la stella tra gennaio e marzo dello scor- so anno. I brillamenti stellari avven- gono quando uno spostamento nel campo magnetico della stella acce- lera gli elettroni a velocità prossime a quella della luce. Gli elettroni acce- lerati interagiscono con il plasma al- tamente carico che costituisce la maggior parte della stella, causando un’eruzione che produce emissioni attraverso l’intero spettro elettroma- gnetico. “È probabile che Proxima b sia stato investito dalle radiazioni ad alta energia durante questo bagliore” , ha spiegato MacGregor, aggiungendo che era già noto che Proxima Cen- tauri sperimentava regolari, anche se più piccoli, brillamenti nei raggi X. “Nel corso dei miliardi di anni da quando Proxima b si è formato, bril- lamenti come questo potrebbero a- ver evaporato qualsiasi atmosfera o oceano e sterilizzato la superficie, suggerendo che l’abitabilità potreb- be comportare qualcosa di più della semplice distanza dalla stella ospite per avere acqua liquida” . Un precedente articolo che aveva utilizzato gli stessi dati ALMA, inter- pretava la sua luminosità media, che includeva l’emissione luminosa sia della stella che del flare, come cau- sata da più dischi di polvere che cir- condano Proxima Centauri, analoga- mente alla fascia principale degli asteroidi e alla fascia di Kuiper. Ma quando MacGregor, Weinberger e il loro team hanno esaminato i dati di ALMA in funzione del tempo osservativo, anziché calco- lare la media dell’insieme, sono stati in grado di ve- dere l’esplosione transito- ria delle radiazioni emesse da Proxima Centauri per quello che realmente era. “Non c’è motivo di pen- sare che ci sia una quan- tità notevole di polvere attorno a Proxima Cen- tauri” , ha detto Weinber- ger. “E nemmeno ci sono informazioni che indicano che la stella abbia un ricco sistema planetario come il nostro.” ASTROFILO l’ R appresentazione artistica di una nana rossa come Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro Sole. Una nuova analisi delle osservazioni di ALMA ha rive- lato che Proxima Centauri ha emesso un potente brillamento che avrebbe creato condizioni inospitali per i pianeti in quel sistema. [NRAO/AUI/NSF; D. Berry] L a luminosità di Proxima Cen- tauri osservata da ALMA nei due minuti dell’evento del 24 marzo 2017. L’imponente brilla- mento stellare è mostrato in rosso, con il più piccolo brilla- mento precedente in arancione, e in blu l’emissione intensifi- cata che circonda il flare e che potrebbe simulare un disco di polveri. Al suo apice, il bagliore ha aumentato la luminosità di Proxima Centauri di 1000 volte. L’area ombreggiata rappre- senta il margine di errore. [Me- redith MacGregor, Carnegie] !
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