l'Astrofilo maggio-giugno 2018
MAGGIO-GIUGNO 2018 Q uesta immagine ottenuta dal telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA mostra la scena in cui è ambientata la caccia a un oggetto elusivo nasco- sto tra un complesso intrico di filamenti di gas nella Piccola Nube di Magel- lano, una delle galassie più vicine a noi. I filamenti di gas che compongono il resto di supernova 1E 0102.2-7219 sono visibili in blu, al centro dell’imma- gine. Si vede anche parte della massiccia regione di formazione stellare, N 76, nota anche come Henize 1956, in verde e rosa nell’angolo in basso a destra. [NASA, ESA and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)] ottenuti nella banda dei raggi X dall’Osservatorio Spaziale Chandra per determinarne la natura di stella di neutroni isolata con un basso cam- po magnetico. Con le parole di Fré- déric Vogt: “Se state cercando una sorgente puntiforme, non potete avere maggior fortuna di quando l’Universo stesso quasi letteralmente disegna un cerchio intorno al luogo dove dovete guardare.” Quando le stelle massicce esplodono come supernove, lasciano indietro un intreccio di gas caldo e polvere, noto come resto di supernova. Le strutture turbolente sono il modo in cui si ridi- strubuiscono gli elementi più pesanti, prodotti dalle stelle massicce durante la loro vita e morte, nel mezzo inter- stellare, dove alla fine vanno a for- mare nuove stelle e nuovi pianeti. Di dimensione tipica intorno ai 10 chilometri, ma pesanti più del nostro Sole, le stelle di neutroni isolate con basso campo magnetico dovrebbero essere abbondanti nell’Universo, ma sono molto difficili da trovare perché sono brillanti solo nella banda dei raggi X. Il fatto che la conferma di p1 come stella di neutroni isolata di- penda da osservazioni ottiche è dunque veramente esaltante. La co- autrice Liz Bartlett, anch’essa ESO Fel- low in Cile, riassume così la scoperta: “Questo è il primo oggetto del suo genere per cui possiamo conferma- re che si trovi al di fuori della Via Lat- tea: la scoperta è stata resa possibile usando lo strumento MUSE come guida. Pensiamo che questo apra nuovi canali di scoperta e di studi per questi resti stellari elusivi.” ASTROFILO l’ !
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