l'Astrofilo maggio-giugno 2016

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ causa della reciproca attrazione. Di fatto però, con questa tecnica i pianeti restano invisibili, nel senso che non vengono osser- vati direttamente e pertanto non si pre- stano a un'indagine spettroscopica relati- vamente agevole. È vero che per sottrazio- ne dello spettro stellare è possibile estrarre a fatica le linee più evidenti lasciate dagli elementi chimici dell'atmosfera di un pia- neta in transito, ma se l'atmosfera non c'è non si ricava alcuna informazione. Questo problema non si pone per una particolare categoria di pianeti, i cosiddetti “free floa- ting”, che vagabondano nello spazio, svin- colati dal legame gravitazionale con la stella attorno alla quale nacquero. L'ultimo di questi oggetti è stato scoperto all'in- terno di una giovane associazione stella- re nota come Beta Pictoris moving group, i cui membri si contraddistinguono per il co- mune moto di traslazione nello spazio. Il nuovo pianeta, denominato PSO J318.5338 -22.8603 (per brevità, PSO J318-22) è stato riconosciuto da un team di ricercatori gui- dato da Katelyn Allers, della Bucknell Uni- versity, grazie a osservazioni spettroscopi- che realizzate nel vicino infrarosso con il te- lescopio Gemini North. L'indagine ha per- messo di calcolare le velocità rotazionale e radiale dell'oggetto. La seconda, abbinata alla già nota velocità tangenziale (e alla posizione spaziale), ha confermato l'appar- tenenza di PSO J318-22 alla corrente di Beta Pictoris, il che ha permesso di attri- buire all'oggetto la medesima età degli altri membri, circa 23 milioni di anni. Nota l'età, il colore estremamente rosso e la lu- minosità apparente, Allers e colleghi sono riusciti, attraverso appositi modelli evolutivi, a stabi- lire che l'oggetto non è, come ci si poteva anche aspettare, una stella man- cata (una nana bruna), bensì un pianeta vaga- bondo di 8,3 masse gio- viane con una temperatu- ra “superficiale” di 1130 K. Combinando i dati spet- troscopici con altrettanto recenti dati sulla variabi- lità fotometrica di PSO J318-22, i ricercatori hanno anche trovato che il suo asse di rotazione ci appare inclinato di almeno 29° e che il suo periodo di rota- zione è compreso fra 5 e 10,2 ore, con una veloci- tà equatoriale consistente con i rapporti fra massa e velocità che riscontriamo nei pianeti giganti del no- stro sistema solare. PSO J318-22 è il terzo pianeta noto del Beta Pictoris moving group (l'unico vagabondo), gli altri sono 51 Eridani b, poco più grande di Giove, e Beta Pictoris b, di 11 masse gioviane. La massa intermedia di PSO J318-22 e l'assenza di una stella nelle sue immediate vicinanze lo rendono un ottimo laboratorio nel quale testare le teorie dell'evoluzione planetaria. INDAGATA L'ATMOSFERA DI UNA SUPER-TERRA Dopo alcuni tentativi risultati infruttuosi, gli astronomi sono riusciti per la prima volta ad esaminare la composizione dell'atmo- sfera di una super-Terra. Il pianeta in que- I l pianeta vaga- bondo PSO J318- 22 in un’immagi- ne reale. Essendo molto giovane e caldo, è partico- larmente lumino- so nel rosso e nel vicino infrarosso. [N. Metcalfe/Pan- STARRS 1 Science Consortium]

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