l'Astrofilo maggio-giugno 2016

ASTRONAUTICA ASTROFILO l’ qua subsuperficiale. Il compito principale dell'orbiter è quello di svelare il mistero del- la presenza di piccole quantità di metano nell'atmosfera marziana. Quella presenza è stata confermata (a partire dal 2009) sia da precedenti sonde, sia da osservazioni com- piute dalla Terra. Trattandosi di una mole- cola dalla vita breve su scala geologica ed essendo generalmente il risultato della de- composizione di alcune sostanze organiche in assenza di ossigeno, oltre che il sottopro- dotto del metabolismo di esseri viventi, va da sé che scoprire l'origine di quella pre- senza è estremamente interessante. L'immissione del metano nell'atmosfera marziana risulta essere variabile con le sta- gioni e potrebbe essere associata a regioni superficiali relativamente ristrette. Per quanto ne sappiamo oggi, la fonte di quel gas può essere un naturale processo geologico, come l'ossidazione di determinati minerali esposti all'atmosfera, oppure un altro tipo di reazione chimica o, appunto, l'attività biologica di forme elementari di vita. Dai suoi circa 400 km di altezza sopra la superficie marziana, TGO sarà in grado di mappare il metano atmosferico (così co- me il vapore d'acqua, gli ossidi di azoto, I l Trace Gas Orbi- ter (TGO) con Schiaparelli (ag- ganciato in alto) durante un test di resistenza alle vi- brazioni. [ESA– S. Corvaja] In basso, uno schema delle due sonde, con evi- denziate le posi- zioni dei quattro gruppi di strumen- ti del TGO. [ESA/ ATG medialab]

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