l'Astrofilo maggio-giugno 2016

CRONACHE SPAZIALI Q uesta veduta ad ampio campo mostra il cielo at- torno alla galassia nana WLM, nella costellazione della Balena. L'immagine è stata creata con più imma- gini facenti parte della Digi- tized Sky Survey 2. La galassia appare vicina al cen- tro dell'inquadratura, come un “batuffolo” di stelle de- boli dalla forma irregolare. [ESO/Digitized Sky Survey 2] ogni altra e che in molti casi si fusero, dando vita a galassie più grandi. In miliardi di anni, questo processo di fusione ha assemblato le grandi galassie spirali ed ellittiche che appa- iono ora comuni nell'universo moderno. Questo modo di aggregarsi delle galassie è si- mile al modo in cui le popo- lazioni umane si sono sposta- te per migliaia di anni e me- scolate in insediamenti più grandi, dando infine vita alle megalopoli di oggi. WLM si è invece sviluppata da sola, lon- tana dall'influenza di altre galassie e delle loro popola- zioni stellari. Di conseguenza, come una popolazione umana nascosta, con limitati contatti con gli estranei, WLM rappresenta un rela- tivamente imperturbato “stato della natura”, dove ogni cambiamento av- venuto durante la sua esistenza ha avuto luogo in gran parte indipen- dentemente dalle attività e- sterne. Questa piccola galas- sia presenta un alone esteso di debolissime stelle rosse, che si estendono nell'oscurità dello spazio circostante. La tonalità rossastra è indicativa di un'età stellare avanzata. È probabile che l'alone risalga ai tempi della formazione della galassia stessa, il che offre utili indizi circa i mecca- nismi che hanno generato le prime galassie. Le stelle al centro di WLM, al tempo stesso, appaiono più giovani Q uesta sequenza video mostra un primo piano della galassia solitaria WLM, ottenuto dallo strumento OmegaCAMmontato sul telesco- pio per survey VST (VLT Survey Telescope). [ESO] e di colore più bluastro. Nell'imma- gine (pagina precedente), le nubi ro- sate evidenziano aree dove l'intensa luce proveniente da giovani stelle ha ionizzato l'idrogeno dell'ambiente, facendolo risplendere di una caratte- ristica tonalità rossa. La dettagliata immagine è stata catturata dalla OmegaCAM wide-field imager, una enorme camera montata sul VLT Sur- vey Telescope (VST) dell'ESO, in Cile (si tratta di un telescopio di 2,6 metri di diametro, progettato esclusiva- mente per sorvegliare il cielo not- turno in luce visibile). I 32 rivelatori CCD della OmegaCAM creano imma- gini di 256 megapixel, offrendo una dettagliatissima visione ad ampio campo del cosmo. ASTROFILO l’ n

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