l'Astrofilo maggio-giugno 2016

29 MAGGIO-GIUGNO 2016 CRONACHE SPAZIALI An- drews, dell'Har- vard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, Massa- chusetts, primo autore dello studio. “Le nuove immagini di ALMA mo- strano il disco con un dettaglio senza precedenti e rivelano una serie di brillanti anelli polverosi concentrici e di lacune oscure, le quali includono intriganti strutture che possono indi- care che un pianeta con un'orbita si- mile a quella della Terra si sta for- mando.” Altre evidenti lacune che ap- paiono nelle nuove immagini sono si- tuate a 3 miliardi e a 6 miliardi di km dalla stella centrale, distanze parago- nabili a quelle medie di Urano e Plu- tone dal Sole. Anche quelle sono pro- babilmente il risultato di planetesimi che convergono a formare pianeti, che poi ripuliscono le loro orbite dalle polveri e dai gas, e confinano il materiale rimanente in fasce ben definite. Per le nuove osservazioni di TW Hy- drae, gli astronomi hanno ripreso la debole emissione radio dei grani di polvere con dimensioni attorno al millimetro, rivelando dettagli para- gonabili alla distanza Terra-Sole (quasi 150 milioni di km). Tali osser- vazioni dettagliate sono state rese possibili dalla configurazione su lunga base ad alta risoluzione di ALMA. Quando le parabole di ALMA sono alla loro massima separazione, quindi distanti fino a 15 km, lo stru- mento è in grado di risolvere i detta- gli più fini. “Questa è l'immagine a S ullo sfondo, immagine di ALMA del disco di formazione planetaria che circonda la giovane stella di tipo solare TW Hydrae. Nel riquadro, in- grandimento della lacuna più vicina alla stella, che si trova alla medesima distanza della Terra dal Sole, cosa che suggerisce che una versione “embrio- nale” del nostro pianeta potrebbe emergere dalle polveri e dal gas. Le altre strutture concentriche brillanti e oscure rappresentano altre regioni di formazione planetaria più lontane nel disco. [S. Andrews (Harvard-Smithso- nian CfA), ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)] n ASTROFILO l’ più elevata risoluzione spaziale di sempre di un disco protoplanetario fornita da ALMA, e non sarà facile superarla in futuro!” ha detto An- drews. (La risoluzione angolare delle immagini di HL Tauri erano parago- nabili a queste nuove osservazioni, ma poiché TWHydrae è molto più vi- cina alla Terra, possono essere scorti dettagli più fini.) “TW Hydrae è piuttosto speciale. Il suo disco protoplanetario è il più vi- cino alla Terra e può somigliare da vi- cino al sistema solare quando aveva solo 10 milioni di anni” , ha aggiunto il co-autore David Wilner, anch'egli dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. Precedenti osservazio- ni con ALMA di un altro sistema, HL Tauri, avevano dimostrato che anche i dischi protoplanetari più giovani (vecchi di appena 1 milione di anni) possono mostrare quelle tracce di formazione planetaria. Studiando il più vecchio disco di TW Hydrae, gli astronomi sperano di capire più a fondo l'evoluzione del nostro stesso pianeta e le prospettive di sistemi si- mili nella Via Lattea. Gli astronomi vogliono ora scoprire quanto sono comuni quei tipi di strutture nei di- schi attorno ad altre giovani stelle e come potrebbero cambiare con il tempo o l'ambiente.

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