l'Astrofilo maggio-giugno 2016

ASTRONAUTICA ASTROFILO l’ quello che richiederà la costruzione di cia- scuna minisonda. Questo si spiega conside- rando che le minisonde saranno realizzate su scala industriale, con produzione prevista in centinaia di migliaia di esemplari. Il motivo per cui si prevede di lanciare verso ogni destinazione migliaia di minisonde è fa- cilmente intuibile: la maggior parte di esse non giungeranno integre alla fine del viag- gio. Al di là di possibili guasti e malfunziona- menti, molte finiranno distrutte da impatti con la materia pre- sente sul percorso. Lo spazio interstel- lare non è vuoto, è al contrario perva- so da polveri e gas, sebbene a bassissi- ma densità. L'impatto di una sonda con un gra- nello di polvere a 50000 km/s sprigio- na un'energia equi- valente all'esplo- sione di un cande- lotto di dinamite, più che sufficiente a distruggere il ma- nufatto. In realtà, per avere danni può bastare l'impatto con un atomo di idrogeno, che a quelle velocità ha l'effetto di un raggio cosmico, il quale si- curamente non migliora le prestazioni dei componenti microelettronici. Dopo aver percorso in un ventennio 4,4 anni luce (40 trilioni di km) a una velocità 4000 volte superiore a quella di New Horizons, e aver schivato tutti i possibili pericoli, le mini- sonde superstiti di Breakthrough Starshot ar- riveranno nel sistema di Alfa Centauri. Quel sistema è composto da due stelle simili al Sole, piuttosto vicine fra loro (Alfa Cen- tauri A e Alfa Centauri B), e da una più iso- lata nana rossa (Proxima Centauri). Una volta là, camere fotografiche e strumen- tazioni scientifiche varie entreranno in azio- ne, raccogliendo quante più immagini e dati possibili durante il periodo del flyby (alcuni giorni). Attualmente non vi è certezza che esistano pianeti attorno a quelle stelle, ma in caso affermativo, una o più minisonde potrebbero riuscire a fotografarli e a racco- gliere qualche informazione sulle loro pro- prietà. Tutto il materiale scientifico raccolto sarà in seguito trasmesso verso la Terra tra- mite un compattissimo sistema di comunica- zione laser, alimentato (come altri dispositivi di ogni minisonda) da una batteria a radioi- sotopi. I vari segnali saranno ricevuti dopo altri 4,4 anni dagli stessi light beamer che quasi un quarto di secolo prima avevano ac- celerato le minisonde. Il team di Breakthrough Starshot è consape- vole del fatto che ci saranno innumerevoli problemi da risolvere prima giungere alla fase operativa e insidie di vario genere du- rante quest'ultima, ma si dicono decisamente ottimisti, pronti a superare ogni ostacolo e a lanciare le prime minisonde verso il sistema di Alfa Centauri entro 20 anni. Poiché i pre- ventivati 10 miliardi di dollari necessari a rea- lizzare il progetto non li chiedono a noi, che cosa ci costa simpatizzare per l'iniziativa? n L ’immagine a destra mostra grossolanamente il fascio laser che spinge la Lightsail. Il video in basso riassume la proce- dura di accelera- zione delle mini- sonde. [Break- through Founda- tion]

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