l'Astrofilo maggio-giugno 2016

ASTRONAUTICA ASTROFILO l’ nate “light beamer” po- tranno garantire energie comprese fra 100 e 200 gi- gawatt (50 volte la capa- cità del maggiore impianto nucleare degli USA), solo una parte dei quali saran- no necessari per ogni sin- gola accelerazione. A parte il fatto che i light beamer dovranno essere collocati su altipiani con climi parti- colarmente secchi, la prin- cipale difficoltà consisterà nel sincronizzare e mettere in fase i raggi laser pro- dotti dai singoli elementi ottici di ciascuna schiera ed eventualmente di schiere diverse. Le minisonde sa- ranno anticipatamente collocate tutte as- sieme in orbita alta da un normale razzo vettore, e date le loro piccole dimensioni sarà necessario conoscere con estrema preci- sione sia la loro posizione nello spazio sia l'orientazione della vela. Una volta che il “bersaglio” sarà posizionato correttamente e rivolto verso la sua destinazione, il fascio laser provvederà ad accelerarlo per un paio di minuti, sufficienti a spingere una mini- sonda fino al 20% della velocità della luce (oltre i 2 minuti la distanza è già tale che la spinta del laser diviene inefficace). L'energia richiesta per ogni singola accelerazione avrà un costo stimabile in almeno 100000 dollari, decisamente superiore (forse di 100 volte) a R appresenta- zione grafica di una schiera di dispositivi laser da 100 gigawatt. Co- me illustrato in basso, ogni ele- mento produrrà un raggio laser sincronizzato e in fase con gli altri. [Breakthrough Foundation]

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