l'Astrofilo maggio-giugno 2015

MAGGIO-GIUGNO 2015 EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ di una cosiddetta “nova lenta” (come la Nova Aquilae 1919), culminante con l'esplo- sione di un guscio di elio superficiale, o forse un evento violento non ancora ben cono- sciuto o del tutto ignoto. L'unica certezza è la dinamica esplosiva, dal momento che si osservava materiale in allontanamento dal centro dell'oggetto stellare a velocità di qualche centinaio di km/s. E altrettanto certo è che il residuo di quel- l'esplosione non fu avvistato prima a causa della bassissima temperatura del suddetto materiale, stimata attorno ai -260°C, che sposta la massima emissione luminosa (se così possiamo definirla) verso le lun- ghezze d'onda millimetriche e anche oltre, fino al dominio radio. Alcune delle tecnologie più adatte all'indagine di quelle regioni dello spettro elettromagne- tico hanno segnato notevoli progressi solo in tempi recenti e i primi a impiegarle util- mente su CK Vul sono stati sei ricercatori co- ordinati da Tomasz Kami ń ski (Max-Planck Institut fu ̈ r Radioastronomie), i quali hanno puntato sull'enigmatico astro l'antenna sin- gola di APEX dell'ESO (Atacama Pathfinder Experiment, il precursore di ALMA), le 8 an- tenne del Submillimeter Array (SMA), instal- lato alle Hawaii dallo Smithsonian Astro- physical Observatory, e il gigantesco radio- telescopio di Effelsberg, North Rhine-West- phalia (Germania). L'osservazione a lunghezze d'onda millime- triche ha sorprendentemente rivelato che i gas molecolari e le polveri in espansione as- sociati a CK Vul sono particolarmente varie- gati dal punto di vista chimico. Quell'ambiente risulta eccezionalmente ric- co di azoto e caratterizzato da rapporti isotopici molto peculiari, soprat- piegato anche questo stru- mento per inda- gare moti e composizione chimica del ma- teriale espulso a seguito del- l’esplosione della Nova 1670. [Afshin Darian]

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