l'Astrofilo maggio-giugno 2015

CRONACHE SPAZIALI Le immagini in luce infrarossa for- mate da idrogeno incandescente mostrano che la nube era compatta sia prima sia dopo il suo massimo av- vicinamento, come se avesse girato attorno al buco nero. Oltre ad aver fornito immagini molto dettagliate, SINFONI ha anche diviso la luce nei colori della componente infrarossa, permettendo così di stimare la velo- cità della nube. Prima del massimo avvicinamento, essa era stata vista al- lontanarsi dalla Terra a circa 10 mi- lioni di km/h, mentre dopo aver ruotato attorno al buco nero è risul- tata in avvicinamento alla Terra a circa 12 milioni di km/h. (Poiché la nube polverosa si muove relativa- mente alla Terra – in allontanamento prima del massimo avvicinamento al buco nero, e ver- so la Terra succes- sivamente – lo spo- stamento Doppler cambia le lun- ghezze d'onda os- servate della luce. Tali cambiamenti di lunghezza d'on- da possono essere misurati usando uno spettrografo sensibile, come il SINFONI del VLT. Esso può anche essere impiegato per misurare la dispersione delle velocità del mate- riale, che sarebbe attesa se la nube si estendesse lun- go la sua orbita per un tratto signifi- cativo.) Florian Peissker, dottorando all'Università di Colonia, che ha com- piuto molte delle osservazioni, dice: “Stare al telescopio e vedere i dati arrivare in tempo reale è stata una esperienza affascinante” , mentre Monica Valencia-S., una ricercatrice dello stesso istituto, che ha lavorato all'impegnativa riduzione dei dati, aggiunge: “È stato sorprendente ve- dere che il bagliore dalla nube di pol- veri è rimasto compatto, prima e do- po il passaggio ravvicinato col buco nero” . Sebbene precedenti osserva- zioni avessero suggerito che l'og- getto G2 fosse stato allungato, le nuove osservazioni non mostrano evidenze che la nube sia stata signi- ficativamente spalmata, infatti la sua estensione non è aumentata e nemmeno è stata rilevata alcuna va- riazione nella dispersione delle ve- locità. In aggiunta alle osservazioni fatte con SINFONI, il team ha anche rea- lizzato con NACO una lunga serie di misurazioni della polarizzazione della luce proveniente dalla regione del buco nero supermassiccio. n Tali osservazioni, le migliori fino ad ora, rivelano che il comportamento del materiale in accrescimento sul buco nero è molto stabile e che non è stato interrotto dall'arrivo del ma- teriale dalla nube G2. L'elasticità della nube polverosa agli effetti estremi della marea gra- vitazionale così vicino al buco nero suggerisce fortemente che essa cir- condi un oggetto denso con un nu- cleo massiccio, piuttosto che essere una nube in libera fluttuazione; ciò è finora supportato anche dalla mancanza di prove che il materiale della nube stia alimentando il mo- stro centrale, cosa che porterebbe a una sua maggiore attività. Andreas Eckart riassume così i nuovi risultati: “Abbiamo esami- nato tutti i dati recenti e in partico- lare il periodo del 2014 in cui ha avuto luogo il massimo avvicina- mento. Non possiamo confermare alcun allungamento significativo della sorgente. Essa certamente non si comporta come una nube di polveri senza nucleo. Pensiamo che possa essere una giovane stella av- volta da polveri” . ASTROFILO l’ Supermassive black hole Sept. 2014 Q uesta sequenza video mostra il moto della nube polverosa G2 mentre si avvicina e poi supera il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. Sono in- cluse osservazioni della nube effettuate in un periodo che va dal 2006 al 2014. Le due immagini finali sono del febbraio e settembre 2014, prima e dopo che l'oggetto passasse vicinissimo al buco nero. La croce indica la po- sizione del buco nero supermassiccio. [ESO/A. Eckart]

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