l'Astrofilo maggio-giugno 2015

CRONACHE SPAZIALI moso di essi è stato l'Hubble Deep Field originale, registrato in diversi giorni da Hubble verso la fine del 1995. Quella spettacolare immagine simbolo ha rapidamente trasformato la nostra comprensione del conte- nuto dell'universo quando era gio- vane. Due anni dopo è stata seguita da un'immagine similare del cielo au- strale, l'Hubble Deep Field South. Ma queste immagini non hanno for- nito tutte le risposte; per scoprire di più sulle galassie nelle immagini a campo profondo, gli astronomi han- no dovuto poi osservare attentamen- te ciascuna di esse con altri stru- menti, un lavoro difficile e dispen- dioso in quanto a tempo. Ma ora, per la prima volta, il nuovo strumento MUSE può fare entrambe le cose in una volta e molto più velocemente. L o strumento MUSE in do- tazione al Very Large Telescope dell'ESO ha re- galato agli astronomi la migliore visione tridimensionale di sempre del profondo uni- verso. Dopo aver fissato la regione del- l'Hubble Deep Field South per solo 27 ore, le nuove osserva- zioni hanno ri- velato le distanze, i moti e altre pro- prietà di molte più galassie che in precedenza in quel piccolo pezzo di cielo. Esse vanno anche oltre Hubble e rive- lano oggetti prima invisibili. In questa im- magine, gli og- getti per i quali MUSE ha misu- rato la distanza sono mostrati con simboli colorati. I simboli a stella bianca sono deboli stelle della Via Lattea. Tutto il rimanente sono galassie lontane. I cerchi mostrano oggetti che appaiono nelle riprese di Hubble di que- sto campo. I triangoli rappresentano oltre 25 nuove scoperte nei dati di MUSE, invisibili nell'immagine di Hubble. Gli oggetti blu sono relativamente vicini; quelli verdi e gialli sono più distanti; le galassie porpora e rosa sono viste quando l'universo aveva meno di 1 miliardo di anni di età. MUSE ha misurato oltre dieci volte più distanze di galassie lontane in questo campo di quanto non si sia riusciti a fare finora. [ESO/MUSE consortium/R. Bacon] ASTROFILO l’