l'Astrofilo marzo-aprile 2014

CORPI MINORI ASTROFILO l’ colarmente vicini; altri sono stati in- dirizzati verso ti- pologie ben pre- cise. Inoltre, non di rado le campagne osservative hanno favorito determi- nate lunghezze d'onda a scapito di altre, limitando le informazioni ac- quisibili dalla luce riflessa dai terreni superficiali. A ciò si aggiungano i li- miti strumentali e la scelta ricorrente di rappresentare la distri- buzione degli asteroidi numericamente sulla base della composizione mineralogica, sen- za dare il giusto peso alla quantità di mate- riale effettivamente ascrivibile a ciascuna classe tassonomica: un asteroide di tipo S di 150 km di diametro e uno di tipo C di 15 km di diametro hanno differenze che vanno ben al di là della classe di appartenenza. Fra tutte le lacune che hanno afflitto gli studi realizzati in passato, quella più profonda è stata sicuramente il tagliar fuori gli aste- roidi di dimensioni inferiori ai 15 km, spesso tralasciati per l'impossibilità di caratteriz- zarli adeguatamente, vista la loro general- mente debole luminosità. Questo non è un dettaglio trascurabile, perché il numero degli asteroidi cresce esponenzialmente al diminuire delle dimensioni, e più sono pic- coli più facilmente si disperdono nel sistema solare, a seguito dell'azione perturbatrice dei pianeti, Giove su tutti. E più si di- sperdono più alterano quel gradiente di cui dicevamo, divenendo “intrusi”. A questo punto viene da chiedersi quanti siano in re- altà gli asteroidi fuori posto. Una minoranza trascurabile o qualcosa di più? E in que- st'ultimo caso quali conclu- sioni si possono trarre? Le risposte sono giunte a fine febbraio dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) e sono sorprendenti, perché stravolgono completamente lo scenario classico. A descrivere molto più rea- listicamente che in passato la distribuzione tassonomica degli asteroidi sono France- sca DeMeo (MIT) e Benoit Carrey (LESIA, Observatoire N el video qui a fianco vedia- mo l’asteroide Ve- sta 3D in rotazio- ne. Il filmato è stato realizzato con le immagini acquisite dalla sonda Dawn. I falsi colori mo- strano diverse composizioni dei terreni, molto ac- centuate dove sono presenti cra- teri da impatto che hanno fatto emergere mate- riale dal sotto- suolo. [NASA/JPL Calthech/UCLA/ MPS/DLR/IDA/PSI] Sotto, la distribu- zione della massa degli asteroidi: quasi la metà di essa è concen- trata in oggetti di piccola taglia.

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