l'Astrofilo marzo-aprile 2014

MARTE ASTROFILO l’ go delle coste brasiliane (Santos Basin) e nel Mare di Barents. Tali smottamenti sono in grado di far scivolare dalla linea costiera im- ponenti quantità di materiale fino a quel momento compresso, il quale, sfaldandosi per il suo stesso movimento e per l'azione dell'acqua, libera grossi massi dalle argille, dalla sabbia e dalla ghiaia in cui erano in- trappolati. Una volta liberi, i massi rotolano lungo i pendii sottomarini, andando a de- positarsi sul fondale anche a distanze di cen- tinaia di metri rispetto al punto di partenza. Il progressivo franamento delle coste e il contemporaneo avanzamento dell'oceano (quando quest'ultimo era ancora in espan- sione) possono spiegare la notevole quan- tità e dispersione dei massi su ciò che resta del fondale. Delta fluviale e massi erratici si aggiungono ad altre strutture di Vastitas Borealis che hanno caratteristiche geologiche in comu- ne con strutture terrestri, come ad esempio le isole a forma di lacrima e alcune aree dall'aspetto poligonale, tutte associate al- l'azione dell'acqua. Forse non sono ancora prove decisive della remota esistenza del- l'Oceanus Borealis, ma certamente nessu- n'altra spiegazione alternativa è altret- tanto consistente. A destra, isole a forma di la- crima fotografate su un tratto di su- perficie marziana sicuramente inte- ressata in passato dal fluire di acque. La presenza di crateri, quindi di terreni compressi, è spesso fonda- mentale alla for- mazione di que- ste strutture. Sotto, un video sull’evoluzione idrogeologica di Marte. [NASA] L orena Moscardelli in compagnia di un grosso masso liberato dal terreno dall’azione di una frana. Eventi di questo tipo, ma su scala enor- memente più grande, furono i responsabili dello scivolamento di innumerevoli massi sul fondale dell’Oceanus Borealis. [Roger Slatt] n collocati a grandi distanze dai crateri più vicini. Fa- cendo leva su questa in- congruenza, Moscardelli propone una soluzione più convincente circa la prove- nienza di quei massi, soste- nendo che sono il prodotto di catastrofici smottamenti sottomarini, simili a quelli avvenuti nel lontano pas- sato sulla Terra, ad esem- pio nell'attuale Arkansas (Pennsylvanian Jackfork Group), nell'attuale Argen- tina (Guandacol Forma- tion, Pangazo Basin), al lar-

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