l'Astrofilo marzo 2013

tratta ev i den - temente di una stima mol- to approssimativa, ma è già qualcosa se consideriamo che la cono- scenza delle masse di tutti i dischi protoplanetari è assolutamente insuffi- ciente a caratterizzarli con la necessaria pre- cisione. Quindi, la scoperta dell’acqua in quello specifico disco non ha in realtà ag- giunto informazioni utili alla determinazione della massa totale. Questo accade perché il principale elemento di cui sono composti i dischi protoplanetari è di gran lunga l’idrogeno molecolare, che soprattutto alle basse temperature è alta- mente trasparente e di fatto risulta invisibile, non emettendo radiazione in modo effi- 30 MARZO 2013 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ R appresenta- zione del disco di TW Hydrae. La banda azzurrata indica la concen- trazione di acqua scoperta nel disco nel 2011. [NASA] ciente. È per tale motivo che per quanti- ficare la massa totale di un determinato disco protoplanetario i ricercatori si affidano a “inquinanti” rilevabili per via spettrosco- pica, come ad esempio il monossido di car- bonio. Oppure si ricorre alla valutazione del- la massa delle polveri mischiate ai gas, attra- verso la misurazione della loro emissione termica, e tramite opportuni modelli si tenta

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