l'Astrofilo marzo 2013
CORPI MINORI ASTROFILO l’ Di fatto, nell’ultimo secolo abbondante, l’evento del 15 febbraio scorso è secondo solo a quello celeberrimo di Tunguska, Si- beria, del 30 giugno 1908 (non si possono comunque escludere a priori eventi mag- giori non registrati, avvenuti sopra gli oceani). In quell’occasione l’energia svilup- pata era compresa fra 10 e 15 megaton, quindi un migliaio di volte più potente della bomba di Hiroshima. Il meteorite di Tunguska aveva un diametro di 80-100 metri, quindi tutt’altra cosa rispetto al- l’evento di Chelyabinsk. Dallo studio dei crateri lunari e delle popolazioni di piccoli asteroidi che più si avvicinano al sistema Terra-Luna è previsto che eventi come quelli di Chelyabinsk e Tunguska si presen- tano mediamente una volta al secolo, pre- visione perfettamente confermata. Ora che abbiamo inqua- drato gli accadimenti del 15 febbraio, vediamo come è evoluta la questione del ri- trovamento dei frammenti del meteorite. Dopo le ini- ziali bufale, la ricerca si è fatta seria con la discesa in campo dell’esercito e del- l’Urals Federal University. Sabato 16 il lago di Chebar- kul veniva indicato come probabile luogo della ca- duta di un grosso fram- mento. Proprio lì pescatori dell’eponima cittadina co- stiera avevano segnalato la presenza di un buco di 6-8 metri nel ghiaccio che ricopre il lago, ma nemmeno le ripetute immersioni di un gruppo di sei subacquei sono servite a trovare nulla che giustifichi un buco del genere. In com- penso vengono però trovati sulla superficie ghiacciata e nei dintorni alcuni piccoli sassolini brunastri, con di- mensioni da qualche milli- metro a 1 cm circa, che alle successive analisi prelimi- nari di laboratorio risultano effettivamente essere fram- menti del meteorite esplo- so sopra quei luoghi. A distanza di poco tempo, un altro frammento viene re- cuperato una quarantina di chilometri più ad ovest, I n questa pagina vediamo alcuni dei primi fram- menti del meteo- rite di Chebarkul recuperati da una spedizione coordi- nata dalla Urals Federal University. Sebbene ci si aspettasse di tro- vare frammenti di almeno mezzo metro, non si è andati molto al di là di un solo centi- metro. Si stima in compenso che di questi piccoli sas- solini ne siano ca- duti al suolo molte migliaia, anche se a fine febbraio quelli raccolti non supe- ravano di molto la cinquantina. A si- nistra, alcuni cam- pioni del meteorite di Che- barkul vengono sottoposto ad analisi preliminari presso la UFU, mentre altri sono in viaggio verso Mosca per esami più approfonditi. [RIA Novosti]
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