l'Astrofilo marzo 2012
ASTROFILO l’ ASTROFOTOGRAFIA La fotografia solare digitale ad alta risoluzione richiede alcuni importanti accorgimenti per poter sfruttare al meglio le potenzialità della propria combinazione telescopio/rivelatore. Diamo alcune linee guida per la giusta scelta. L ’appassionato osservatore del Sole, do- po aver fatto una buona esperienza e averne preso confidenza in visuale, os- servando le numerose caratteristiche e dina- miche presenti sulla nostra stella sia in luce bianca (fotosfera) che in luce monocroma- tica (bassa e alta cromosfera), utilizzando te- lescopi solari più o meno dedicati, sente la necessità di cimentarsi anche nella ripresa fotografica (ora quasi esclusivamente digi- tale), per riprendere in modo permanente e studiare al meglio tutta la complessa e affa- scinante fenomenologia che accompagna, in modo sempre nuovo e unico, l’evoluzione di un ciclo solare. Uno dei principali quesiti che l’astrofilo si pone subito dopo aver preso la decisione è quale combinazione telescopio/rivelatore ri- sulta ottimale per sfruttare appieno le po- tenzialità della strumentazione disponibile o per guidare la scelta di un nuovo acquisto. Dopo aver deciso che cosa si vuole principal- mente fotografare sul Sole, fotosfera e/o cromosfera e/o protuberanze, e aver deciso quale filtro utilizzare, in luce bianca e/o monocromatico nella banda H α e/o mono- cromatico nella banda CaK, si pone le se- guenti domande: qual è la focale ottimale da utilizzare per riprendere in modo ade- guato le varie strutture multiscala presenti, sfruttando tutta la risoluzione della combi- nazione telescopio/rivelatore disponibile? S emplice schema che riassume il compito di una lente: far convergere in un unico punto la luce che colpisce qualunque punto della sua superficie. La lunghezza focale è il tratto per- corso dalla luce prima di raggiungere il fuoco. Quali regole guida seguire per riprendere adeguatamente in alta risoluzione il Sole? La risposta a queste domande porterà anche a scegliere il sistema di moltiplicazione di fo- cale adeguato per le riprese solari. Come ben sottolineato da J.L. Jenkins un paio di anni fa, un fotografo solare esperto selezionerà la lunghezza focale effettiva del suo sistema in modo tale che fornisca un’immagine con una scala sufficiente a ot- timizzare la risoluzione della combinazione telescopio/rivelatore. Spesso nelle associa- zioni amatoriali si vedono immagini fornite da una data combinazione telescopio/foto- camera che sono troppo piccole (scale ec- cessivamente grandi) perché si abbia una risoluzione decente. Nelle riprese con que- sti sistemi “sbilanciati” viene compromessa la visione dei dettagli più fini almeno teori- camente raggiungibili. Vediamo allora qual è la regola da rispettare per poter fare ri- prese adeguate in alta risoluzione. In ambito digitale, quello oggi comunemen- te usato, vale il teorema di Nyquist secondo cui, per far sì che l’immagine ci mostri tutto LENTE FUOCO LUNGHEZZA FOCALE
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