l'Astrofilo marzo 2012

STRUMENTI ASTROFILO l’ za di perni per il livel- lamento ecc. Chi vo- lesse acquistare una di queste colonne da postazione fissa o vo- lesse cimentarsi con la realizzazione in proprio di una co- lonna metallica deve tenere bene a mente alcuni concetti: 1) Peso . Una colonna da postazione fissa deve essere solida e pesante, in quanto solo in questo modo farà assumere a tutto il tele- scopio il grado di inerzia indispensa- bile ad evitare la trasmissione all’oculare o al sensore CCD di tutte le vibrazioni trasmesse dal pavi- mento. Questo concetto, ben espo- sto da P. Andrenelli nel suo classico testo L’astronomo dilettante (pag. 132 - ediz. 1977) , richiede l’utilizzo di ferro, ghisa e acciaio, piuttosto che di alluminio; si tenga conto anche della possibilità di riempire il corpo della colonna con sabbia in modo da aumentarne ulteriormente il peso, ovviamente previa verifica della staticità e della resistenza del pavimento sul quale la colonna andrà posizionata. Riteniamo che il peso minimo a vuoto per una co- lonna di questo tipo non debba es- sere inferiore ai 40 kg per uno strumento medio-piccolo, diciamo entro i 200 mm di diametro, mentre strumenti più grandi beneficeranno di basamenti più pesanti. Natural- mente prima di pensare all’acquisto o alla costruzione della colonna oc- correrà far realizzare una soletta in cemento armato o un plinto di di- mensioni adeguate, oppure, nel caso di installazione su terrazzi o balconi, fare effettuare un sopralluogo da un tecnico per accertarsi che il peso complessivo dello strumento possa essere sostenuto dal pavimento sot- tostante senza problemi. 2) Forma e dimensioni . Per colonne alte fino a mossa qualora ciò si rendesse neces- sario. Con opportuni trattamenti, una colonna di questo tipo può anche essere lasciata all'esterno, montandovi sopra il telescopio solo per la seduta osservativa, opzione spesso utilizzata negli USA. Esistono in commercio anche delle colonne “portatili”, realizzate per lo più in al- luminio, soluzione che a parere dello scrivente non è consigliabile in quanto non presenta quasi nessun vantaggio rispetto a un buon trep- piede, per chi non disponga di un sito osservativo fisso, mentre nel caso di una postazione fissa è decisa- mente inferiore in termini di stabilità e capacità di smorzamento delle vi- brazioni rispetto a una robusta co- lonna in ferro. Colonne metalliche veramente solide per utilizzo in os- servatorio vengono prodotte solo da alcune ditte che hanno in catalogo modelli per i loro strumenti top di gamma da 16’’ e da 20’’. Taluni co- struttori offrono la classica colonnina a tre razze con ruote e viti calanti, soluzione da ritenersi accettabile solo per piccoli strumenti in cui sia impossibile il posizionamento defini- tivo. Esistono altresì vari produttori di colonne da postazione fissa custo- mizzate per le varie montature. Le soluzioni proposte sono talora opi- nabili, come la costruzione in allumi- nio, il sottodimensionamento dei componenti, l’impossibilità di appe- santire la colonna con inerti, l’assen- I n questa pagina e in quella seguente, colonna da postazione fissa realizzata per un telescopio Schmidt-Cassegrain 14’’ su montatura equatoriale a sbalzo controllata da remoto, installato in cu- pola. Si noti la solidità della realizza- zione, con colonna sovradimensionata e riempita con 50 kg di inerti per contra- stare le microvibrazioni trasmesse alla struttura del fabbricato dalla strada sot- tostante. Il livellamento di precisione è ottenuto tramite tre perni M22 in ac- ciaio cementato disposti a 120°. La montatura è fissata a una flangia di ac- ciaio massiccio opportunamente lavo- rata. Peso complessivo della colonna 130 kg. [G. Forino, Cicciano - NA] 1500 mm e con diametro fino 300 mm, il corpo potrà essere a sezione circolare o (soluzione esteticamente meno valida) quadrata, purché le pa- reti abbiano spessore adeguato (mai inferiore a 4 mm), mentre per al- tezze e/o diametri superiori è meglio utilizzare scatolati pentagonali, esa- gonali od ottagonali, del tipo utiliz- zato per le torri-faro o per le gru a bandiera, rastremati verso l’estre- mità superiore. La piastra base potrà essere indifferentemente circolare,

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