l'Astrofilo marzo-aprile 2025
MARZO-APRILE 2025 Q uesta immagine indica la posizione della stella binaria D9 appena scoperta, che orbita attorno a Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia. È la prima coppia di stelle mai trovata vicino a un buco nero supermassiccio. Il riquadro mostra il sistema binario così come rilevato dallo spet- trografo SINFONI sul Very Large Telescope dell’ESO. Mentre le due stelle non pos- sono essere distinte separatamente in questa immagine, la natura binaria di D9 è stata rivelata dagli spettri catturati da SINFONI nel corso di diversi anni. Quegli spettri hanno mostrato che la luce emessa dall’idrogeno attorno a D9 oscilla pe- riodicamente verso lunghezze d’onda rosse e blu mentre le due stelle orbitano l’una attorno all’altra. [ESO/F. Peißker et al., S. Guisard] so l’Università Masaryk, Repubblica Ceca, e l’Università di Colonia. La bi- naria appena scoperta è stata trovata in un denso ammasso di stelle e altri oggetti in orbita intorno a Sagittarius A*, chiamato ammasso S. I più enig- matici in questo ammasso sono gli oggetti G, che si compor- tano come stelle ma sem- brano nubi di gas e polvere. È stato durante le osserva- zioni di questi misteriosi og- getti che il gruppo ha tro- vato uno schema sorpren- dente in D9. I dati ottenuti con lo strumento ERIS del VLT, combinati con i dati di archivio dello strumento SINFONI, hanno rivelato va- riazioni ricorrenti nella velo- cità della stella, indicando che D9 era in realtà compo- sta da due stelle in orbita l’una attorno all’altra. “Pen- savo che la mia analisi fosse sbagliata, − afferma Peißker − ma lo schema spettroscopico si ri- peteva per circa 15 anni ed era quin- di chiaro che questa scoperta fosse effettivamente la prima binaria os- servata nell’ammasso S.” I risultati gettano nuova luce su cosa potrebbero essere i misteriosi oggetti G. L’equipe suggerisce che potrebbe- ro in realtà essere una combinazione di stelle binarie che non si sono an- cora fuse con il materiale rimanente di stelle già fuse. La natura precisa di molti degli og- getti in orbita intorno a Sagittarius A*, così come il modo in cui potreb- bero essersi formati così vicini al buco nero supermassiccio, rimane un mi- stero. Ma presto GRAVITY+, lo stru- mento aggiornato per l’interfero- metro del VLT (VLTI), e lo strumento METIS sull’ELT (Extremely Large Tele- scope) dell’ESO, in costruzione in Cile, potrebbero cambiare le cose. Entrambi gli strumenti consentiranno all’equipe di ef- fettuare osservazioni ancora più dettagliate del centro ga- lattico, svelando la natura de- gli oggetti già noti e scopren- do senza dubbio altre stelle binarie e sistemi giovani. “La nostra scoperta ci consen- te di fare ipotesi sulla presen- za di pianeti, poiché questi si formano spesso attorno a stel- le giovani. Sembra plausibile che la rivelazione di pianeti nel centro galattico sia solo questione di tempo” , conclu- de Peißker. D9 è la prima coppia di stelle mai trovata vi- cino a Sagittarius A*, il buco nero super- massiccio al centro della Via Lattea. Que- sta immagine mostra una linea di emissione dell’idrogeno map- pata dallo strumento SINFONI sul Very Large Telescope del- l’ESO. Lo strumento fornisce uno spettro per ogni singolo pixel. Nel corso degli anni, si è scoperto che l’emissione attorno a D9 oscillava periodicamente verso lunghezze d’onda rosse e blu, il che ha rivelato come D9 sia in realtà composta da due stelle in orbita l’una attorno all’altra. [ESO/F. Peißker et al.] ! ASTROFILO l’
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=