l'Astrofilo marzo-aprile 2025

MARZO-APRILE 2025 vevano a lungo pensato che la Via Lattea comprendesse l’intero univer- so. Da un giorno all’altro, la scoperta di Hubble capovolse la cosmologia svelando un universo infinitamente più grande. Ora, un secolo dopo, il telescopio spaziale che porta il suo nome ha compiuto la più completa survey di questo allettante impero di stelle. Il telescopio Hubble sta for- nendo nuovi indizi sulla storia evolu- tiva di Andromeda, che sembra note- volmente diversa dalla storia della Via Lattea. Senza Andromeda come proxy per le galassie a spirale nel- l’universo in generale, gli astronomi saprebbero molto meno sulla strut- tura e l’evoluzione della nostra Via Lattea; questo perché siamo immersi al suo interno. Le capacità di imaging di Hubble possono risolvere più di 200 milioni di stelle nella galassia di Andromeda, rilevando astri più lumi- nosi del nostro Sole. Sembrano gra- nelli di sabbia sulla spiaggia. Ma questa non è che la punta dell’ice- berg. Si stima che la popolazione to- tale di Andromeda sia di 1 trilione di stelle, di cui molte poco massicce che scendono al di sotto del limite di sensibilità di Hubble. Fotografare Andromeda è stato un compito erculeo perché la galassia è un bersaglio molto più grande nel cielo rispetto alle galassie che Hub- ble osserva di routine, che spesso sono distanti miliardi di anni luce. Il mosaico completo è stato realizzato nell’ambito di due programmi di os- servazione con il telescopio. In totale ha richiesto oltre mille orbite di Hub- ble, che coprono più di un decennio. Il più grande fotomosaico della galassia di Andromeda by NASA/ESA Bethany Downer N egli anni successivi al lancio del telescopio spaziale Hubble, gli astronomi hanno conteggiato oltre 1 trilione di galassie nell’univer- so. Ma solo una galassia si distingue come l’isola stellare più importante nelle vicinanze della nostra Via Lat- tea: la magnifica galassia di Andro- meda (Messier 31). Può essere vista a occhio nudo in una notte autunnale molto limpida come un debole og- getto a forma di sigaro, approssima- tivamente del diametro angolare ap- parente della nostra Luna. Un secolo fa, Edwin Hubble stabilì per primo che questa cosiddetta “nebulosa a spirale” era in realtà molto al di fuori della nostra galassia, a una distanza di circa 2,5 milioni di anni luce, ov- vero circa 25 diametri della Via Lat- tea. Prima di allora, gli astronomi a- ASTROFILO l’

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