l'Astrofilo marzo-aprile 2025

18 del telescopio nella luce infrarossa ad alta risoluzione, ha fatto sì che Webb abbia for- nito dati senza precedenti sul contenuto della galassia. “In assenza della lente gra- vitazionale, non saremmo in grado di risol- vere questa galassia” , ha affermato Kart- heik Iyer, coautore principale e NASA Hub- ble Fellow presso la Columbia University di New York. “Sapevamo di aspettarcelo in base alla fisica attuale, ma è sorprendente che l’abbiamo effettivamente visto.” Mowla, che ha individuato la galassia nel- l’immagine di Webb, è stata attratta dai suoi scintillanti ammassi di stelle, perché gli oggetti che brillano in genere indicano che sono estremamente compatti e complicati. Poiché la galassia sembra un “luccichio” o uno sciame di lucciole in una calda notte estiva, l’hanno chiamata proprio Firefly Sparkle. Il team di ricerca ha modellato l’aspetto che avrebbe potuto avere la ga- lassia se non fosse stata stiracchiata, sco- prendo che assomigliava a una goccia di pioggia allungata. Sospesi al suo interno ci sono due ammassi di stelle verso l’alto e otto verso il basso. “La nostra ricostruzione mostra che gruppi di stelle in formazione attiva sono circondati da luce diffusa pro- veniente da altre stelle non risolte” , ha af- fermato Iyer. “Questa galassia è letteral- mente in fase di assemblaggio.” I dati di Webb mostrano che la Firefly Spar- kle è piuttosto piccola, rientrando nella ca- tegoria delle galassie di piccola massa. Ci by NASA/ESA/CSA Claire Blome Christine Pulliam P er la prima volta, il telescopio spa- ziale Webb ha rilevato e “pesato” u- na galassia che non solo esisteva già circa 600 milioni di anni dopo il Big Bang, ma che possiede anche una massa simile a quella che avrebbe potuto avere la nostra Via Lattea nella stessa fase di sviluppo. Altre galassie che Webb ha rilevato in quel periodo di tempo sono significativamente più massicce. Soprannominata Firefly Spar- kle (Scintilla di lucciola), questa galassia bril- la di ammassi stellari, dieci in tutto, ognu- no dei quali è stato esaminato nei minimi dettagli dai ricercatori. “Non pensavo che sarebbe stato possibile risolvere una galas- sia che esisteva così presto nell’universo in così tante componenti distinte, per non parlare di scoprire che la sua massa è simile a quella della nostra galassia quando era in fase di formazione ”, ha affermato Lami- ya Mowla, co-autrice principale dello stu- dio e professoressa associata al Wellesley College, nel Massachusetts. “Ci sono tante cose in corso all’interno di questa piccola galassia, comprese così tante e diverse fasi di formazione stellare.” Webb è stato in grado di riprendere la ga- lassia in modo nitido e dettagliato per due motivi. Uno è una cortesia del cosmo: un enorme ammasso di galassie in primo pia- no ha migliorato radicalmente l’aspetto della galassia lontana attraverso un effetto naturale noto come lente gravitazionale. Combinato col secondo, la specializzazione Una “Via Lattea” nel giovane universo ASTROFILO l’

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