l'Astrofilo marzo-aprile 2024
43 MARZO-APRILE 2024 ASTRO PUBLISHING migliore è che avrebbe potuto asso- migliare più a una tavola da surf” , ha detto il coautore Haowen Zhang, dottorando presso l’Università del- l’Arizona a Tucson. Questa ipotesi si basa in parte su nuove prove fornite da Webb: i teo- rici hanno “portato indietro l’orolo- gio” per stimare la massa della Via Lattea di miliardi di anni fa, che è correlata alla forma di allora. Le ga- lassie distanti sono anche molto me- no massicce delle vicine spirali ed ellittiche: sono precursori di galassie più massicce come la nostra. “Nel- l’universo primordiale, le galassie a- vevano avuto molto meno tempo per crescere” , ha detto Kartheik Iyer, coautore e NASA Hubble Fellow alla Columbia University. “Identificare ul- teriori categorie per le galassie pri- mordiali è entusiasmante: c’è mol- to altro da analizzare ora. Possiamo studiare come le forme delle galassie si relazionano al loro aspetto e pro- iettare meglio il modo in cui si sono formate.” La sensibilità di Webb, le immagini ad alta risoluzione e la specializzazione nella luce infrarossa hanno permesso agli astronomi di caratterizzare rapidamente molte galassie CEERS e modellizzare le loro geometrie 3D. Pandya sottolinea che il loro lavoro non sarebbe possibile senza la vasta ricerca che gli astro- nomi hanno svolto utilizzando il te- lescopio spaziale Hubble. Per de- cenni, Hubble ci ha stupito con le im- magini di alcune delle prime galas- sie, a partire dal suo primo “campo profondo” nel 1995 e proseguendo con un’indagine fondamentale nota come Cosmic Assembly Near-infrared Deep Extragalactic Legacy Survey. Rilievi del cielo profondo come que- sti hanno portato a statistiche molto più grandi, portando gli astronomi a creare robusti modelli 3D di galassie distanti in tutto il tempo cosmico. Oggi Webb sta contribuendo a po- tenziare questi sforzi, aggiungendo una quantità di galassie lontane ol- E sempi di galassie distanti catturate da Webb nella Cosmic Evolution Early Re- lease Science (CEERS) Survey. Una recente ricerca nella CEERS, condotta da Viraj Pandya, ha mostrato che le galassie appaiono spesso piatte e allungate, come noodles da piscina o tavole da surf (lungo la fila superiore). Le galassie sot- tili e circolari a forma di disco, che assomigliano a frisbee, sono il successivo grande raggruppamento (in basso a sinistra e al centro). Infine, le galassie che hanno la forma di sfere, o palloni da pallavolo, costituiscono la frazione più pic- cola delle loro rilevazioni (in basso a destra). Si stima che tutte queste galassie esistessero quando l’universo aveva un’età compresa tra 600 milioni e 6 miliardi di anni. [NASA, ESA, CSA, STScI, Steve Finkelstein (UT Austin), Micaela Bagley (UT Austin), Rebecca Larson (UT Austin)] tre la portata di Hubble e rivelando l’universo primordiale con dettagli molto più fini di quanto fosse possi- bile in precedenza. Le immagini di Webb dell’universo primordiale hanno agito come un moto ondoso oceanico, fornendo nuove ondate di prove. “Hubble ha da tempo mostrato un eccesso di ga- lassie allungate” , ha spiegato il co- autore Marc Huertas-Company, ri- cercatore presso l’Istituto di Astrofi- sica delle Isole Canarie. Ma i ricerca- tori si chiedevano ancora: i dettagli aggiuntivi sarebbero stati visualiz- zati meglio con la sensibilità alla luce infrarossa? “Webb ha confer- mato che Hubble non ha trascura- to nessuna caratteristica aggiuntiva nelle galassie che entrambi hanno osservato. Inoltre, Webb ci ha mo- strato molte galassie più distanti con forme simili, tutte in grande detta- glio.” Ci sono ancora lacune nelle nostre conoscenze: i ricercatori non solo hanno bisogno di un campione ancora più grande da Webb per per- fezionare ulteriormente le proprietà e le posizioni precise delle galassie distanti, ma dovranno anche dedi- care molto tempo a modificare e ag- giornare i loro modelli, per riflette- re meglio le precise geometrie del- le galassie lontane. “Questi sono i primi risultati” , ha affermato la co- autrice Elizabeth McGrath, professo- ressa associata al Colby College di Waterville, nel Maine. “Dobbiamo analizzare più a fondo i dati per ca- pire che cosa sta succedendo, ma siamo molto entusiasti di questi pri- mi progressi.” ASTROFILO l’ !
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