l'Astrofilo marzo-aprile 2024

39 MARZO-APRILE 2024 ASTRO PUBLISHING componente, esocomete e due esopianeti fotografati” , ha affermato Rebollido, au- trice principale dello studio. “Sebbene siano state fatte precedenti osservazioni da terra in questo intervallo di lunghezze d’onda, non ave- vano la sensibilità e la risolu- zione spaziale che abbiamo ora con Webb, e quindi non avevano rilevato questa in- solita struttura.” Anche con Webb, scrutare Beta Pic nella giusta gamma di lunghezze d’onda (in que- sto caso, l’infrarosso medio) è stato fondamentale per ri- levare la coda di gatto, poi- ché appariva solo nei dati MIRI. I dati nel medio infrarosso di Webb hanno rivelato anche differenze di tempe- ratura tra i due dischi di Beta Pic, pro- babilmente dovute a differenze nella composizione. “Non ci aspettavamo che Webb rivelasse che ci sono due diversi tipi di materiale attorno a Beta Pic, ma MIRI ci ha mostrato chia- ramente che il materiale del disco se- condario e della coda di gatto è più caldo del disco principale” , ha detto Christopher Stark, un coautore dello studio presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland. “La polvere che forma il di- sco e la coda deve essere molto scu- ra, quindi non la vediamo facilmente alle lunghezze d’onda visibili, ma nel medio infrarosso è luminosa.” Per spiegare la temperatura più ele- vata, il team ha dedotto che la pol- vere potrebbe essere un “materiale refrattario organico” altamente po- roso, simile alla materia trovata sulle superfici delle comete e degli aste- roidi nel nostro sistema solare. Ad esempio, un’analisi preliminare del materiale campionato dall’asteroide Bennu dalla missione OSIRIS-REx del- la NASA ha mostrato che era molto scuro e ricco di carbonio, proprio co- me quello rilevato da MIRI attorno a difficile” , ha spiegato Stark. “Il nostro modello richiede polvere che possa essere e- spulsa dal sistema in modo estremamente rapido, il che suggerisce ancora una volta che sia costituita di materiale refrattario organico.” Il modello preferito dal team spiega l’angolo acuto della coda rispetto al disco come una semplice illusione ottica. La nostra prospettiva combi- nata con la forma curva della coda crea l’angolo osservato della coda, mentre in realtà l’arco di materiale si allon- tana dal disco solo con un’in- clinazione di cinque gradi. Prendendo in considerazione la lumi- nosità della coda, il team stima che la quantità di polvere al suo interno sia equivalente a quella di un grande asteroide della fascia principale di- stribuita su 10 miliardi di miglia. Un recente evento di produzione di polvere all’interno dei dischi di de- triti di Beta Pic potrebbe anche spie- gare l’estensione asimmetrica del disco interno inclinato, come mo- strato nei dati MIRI e visto solo sul lato opposto della coda. La recente produzione di polvere da collisione potrebbe anche spiegare una strut- tura precedentemente individuata da ALMA nel 2014: un ciuffo di mo- nossido di carbonio (CO) situato vi- cino alla coda. Poiché la radiazione della stella dovrebbe scomporre il CO entro circa cento anni, questa concentrazione di gas ancora pre- sente potrebbe essere una prova persistente dello stesso evento. “La nostra ricerca suggerisce che il sistema Beta Pic potrebbe essere an- cora più attivo e caotico di quanto pensassimo in precedenza” , ha affer- mato Stark. “Webb continua a sor- prenderci, anche guardando gli og- getti più studiati. Abbiamo una fine- stra completamente nuova su questi sistemi planetari.” A nimazione che ritrae la creazione della coda di gatto, come ipotizzato da un team di astronomi. Si stima che questa struttura, visibile nella porzione sud-ovest del disco di detriti secondario di Beta Pic, si estenda per 10 miliardi di miglia. [NASA, ESA, CSA, STScI, Ralf Crawford (STScI)] ! Beta Pic. Tuttavia, rimane una do- manda importante: che cosa potreb- be spiegare la forma della coda di gatto, una struttura curva unica, a differenza di quelle osservate nei di- schi attorno ad altre stelle? Rebollido e il team hanno modella- to vari scenari nel tentativo di simu- lare la coda di gatto e svelarne le origini. Sebbene saranno necessarie ulteriori ricerche e test, il team pre- senta una solida ipotesi secondo cui la coda di gatto è il risultato di un evento di produzione di polvere avvenuto solamente un secolo fa. “Succede qualcosa, come una colli- sione, e viene prodotta molta pol- vere” , ha spiegato Marshall Perrin, coautore dello studio presso lo Space Telescope Science Institute di Baltimora, nel Maryland. “All’inizio, la polvere segue la stessa direzione orbitale della sua fonte, ma poi ini- zia anche a diffondersi. La radia- zione stellare spinge le particelle di polvere più piccole e leggere lon- tano dalla stella più velocemente, mentre i granelli più grandi non si muovono così tanto, creando un lungo rivolo di polvere.” “La struttura della coda di gatto è molto insolita e riprodurre la curva- tura con un modello dinamico è stato ASTROFILO l’

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