l'Astrofilo marzo-aprile 2024

33 MARZO-APRILE 2024 ASTRO PUBLISHING C ontrariamente a quanto si potrebbe pensare, le collisioni tra galassie non distruggono le stelle. Al contrario, le dinamiche turbolente innescano nuo- ve generazioni di stelle e presumibilmente di pianeti che le accompagnano. Recentemente, il telescopio spaziale Hubble ha individuato 12 galassie interagenti che hanno lunghe code mareali di gas simili a girini, polvere e una pletora di stelle. La notevole nitidezza e sensibilità alla luce ultravioletta di Hubble ha permesso la scoperta di 425 ammassi stellari appena nati lungo queste code, che sembrano fili di luci natalizie. Ogni ammasso contiene fino a un milione di stelle blu neonate. Gli ammassi nelle code mareali sono noti da decenni. Quando le galassie interagiscono, le forze gravitazionali di marea dirottano lunghi filamenti di gas e polvere; due noti esempi sono le galassie “Antenne” e “Topi”, con le loro lunghe e strette proiezioni, simili a dita. Ora un team di astronomi ha utilizzato una combina- zione di nuove osservazioni e dati d’archivio per otte- nere età e masse degli ammassi stellari nelle code mareali. Hanno scoperto che questi ammassi sono mol- to giovani, avendo solo circa 10 milioni di anni, e sem- brano formarsi alla stessa velocità lungo le code che si estendono per migliaia di anni luce. “È una sorpresa vedere molti oggetti giovani nelle code. Ci dice molto sull’efficienza della formazione degli ammassi” , ha detto l’autore principale Michael Rodruck, del Ran- dolph-Macon College di Ashland, in Virginia. “Con le code mareali si creano nuove generazioni di stelle che altrimenti non sarebbero esistite.” Sembra che le code prendano il braccio a spirale di una galassia e lo allun- ghino nello spazio. La parte esterna di un braccio viene tirata come una caramella mou dall’azione gravitazio- nale di una coppia di galassie interagenti. Prima delle fusioni, le galassie erano ricche di nubi pol- verose di idrogeno molecolare, che semplicemente po- tevano rimanere inerti; ma durante le fusioni, le nubi si sono spintonate e urtate. Ciò ha compresso l’idrogeno al punto da innescare una tempesta di formazione stel- lare. Il destino di questi ammassi stellari è incerto. Po- trebbero rimanere gravitazionalmente intatti ed evol- vere in ammassi stellari globulari, come quelli che orbi- tano fuori dal piano della nostra galassia; oppure po- trebbero disperdersi per formare un alone di stelle at- torno alla galassia che li ospita, o ancora essere espulsi per diventare ammassi erranti intergalattici. Questo tipo di formazione stellare a “filo di perle” po- trebbe essere stata più comune nell’universo primordiale, quando le galassie si scontravano tra loro più frequente- mente. Le galassie vicine osservate da Hubble sono un proxy di ciò che accadde molto tempo fa, e quindi sono laboratori per osservare il lontano passato. ASTROFILO l’ ! L a galassia AM 1054-325 è stata distorta in una forma a “S” rispetto alla normale forma a spirale simile a una frittella, a causa dell’attrazione gravitazionale di una ga- lassia vicina, vista in questa immagine del telescopio spa- ziale Hubble. Una conseguenza di ciò è che nuovi ammassi di stelle si formano lungo una coda di marea allungata per migliaia di anni luce, simile a un filo di perle. Questo av- viene quando masse di gas collassano gravitazionalmente, creando circa un milione di stelle per ammasso. [NASA, ESA, STScI, Jayanne English (University of Manitoba)]

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