l'Astrofilo marzo-aprile 2024

30 MARZO-APRILE 2024 ASTRO PUBLISHING luzione migliore. Non è così lontano da escluderlo, ma nella ricerca per capire cosa sta accelerando l’espan- sione dell’universo, abbiamo una nuova, intrigante tessera del puzzle. Potrebbe essere necessaria una spie- gazione più complessa.” Le tecniche innovative sperimentate dal DES daranno forma e guide- ranno ulteriormente le future analisi astrofisiche. Progetti come l’immi- nente Legacy Survey of Space and Time, che sarà condotta dall’Osserva- torio Vera C. Rubin, gestito congiun- tamente dal NOIRLab della NSF e dallo SLAC National Accelerator La- boratory del DOE, nonché dal Nancy Grace Roman Space Telescope del- la NASA, riprenderanno dove DES si è fermato. “Stiamo sperimentando tecniche che saranno direttamente vantaggiose per la prossima genera- zione di indagini sulle supernovae” , ha affermato Kron. “Questo risultato mostra chiaramente il valore dei pro- getti di rilevamento astronomico che continuano a produrre risultati scien- tifici eccellenti anche dopo la conclu- sione della raccolta dei dati” , ha aggiunto Nigel Sharp, direttore del programma nella Divisione di Scien- ze Astronomiche della NSF. “Abbia- mo bisogno di quanti più approcci diversi possibili per capire cos’è l’energia oscura e cosa non è. Questo è un percorso importante verso la sua comprensione.” Alistair Walker, DECam Instrument Scientist presso NOIRLab, conclude: “Molteplici elementi si sono uniti per consentire questo importante progresso nella nostra compren- sione dell’energia oscura: i cieli in- contaminati del Cile, il grande tele- scopio Blanco equipaggiato con la DECam di ottima fattura, gli intensi sforzi di calibrazione dei dati (che hanno raggiunto livelli senza prece- denti di accuratezza della misura- zione) e un decennio di sforzi di ana- lisi da parte di un gruppo di scien- ziati di grande talento” . R edshift è il termine usato per descrivere l’allungamento delle lunghezze d’onda della luce proveniente da un oggetto, come risultato dell’espansione dell’universo; maggiore è la distanza dell’oggetto, maggiore è lo spostamento verso il rosso. La storia dettagliata dell’espansione dell’universo è determinata da una precisa relazione tra le distanze delle galassie (o delle supernovae) e i loro spostamenti verso il rosso. [DES Collaboration] di distanze, può essere utilizzato per tracciare la storia dell’espansione co- smica. Per ogni supernova, gli scien- ziati del DES combinano la sua di- stanza con una misurazione del suo spostamento verso il rosso, ovvero la velocità con cui si allontana dalla Terra a causa dell’espansione del- l’universo. Insieme, questi due fat- tori possono aiutare a capire se la densità dell’energia oscura nell’uni- verso è rimasta costante o è cam- biata nel tempo. “Mentre l’universo si espande, la densità della materia diminuisce” , ha detto il direttore e portavoce di DES Rich Kron, scien- ziato del Fermilab e dell’Università di Chicago. “Ma se la densità del- l’energia oscura è costante, ciò si- gnifica che la proporzione totale di energia oscura deve aumentare al- l’aumentare del volume.” Il modello cosmologico standard è noto come Λ CDM, o “materia oscu- ra fredda Lambda”. Questo modello matematico descrive come evolve l’universo utilizzando solo alcune ca- ratteristiche come la densità della materia, il tipo di materia e il com- portamento dell’energia oscura. Mentre Λ CDM presuppone che la densità dell’energia oscura nell’uni- verso sia costante nel tempo cosmico e non si diluisca man mano che l’uni- verso si espande, i risultati della DES Supernova Survey suggeriscono che ciò potrebbe non essere vero. I risultati sono stati ottenuti combi- nando i dati DES con dati comple- mentari raccolti dal telescopio Planck dell’Agenzia spaziale europea. Un ri- sultato interessante di questa inda- gine è che è la prima volta che ven- gono misurate supernovae abba- stanza distanti per effettuare una misurazione altamente dettagliata della fase di decelerazione dell’uni- verso e per vedere dove l’universo passa dalla decelerazione all’accele- razione. E mentre i risultati sono coe- renti con una densità costante di energia oscura nell’universo, sugge- riscono anche che l’energia oscura potrebbe variare. “Ci sono indizi al- lettanti che l’energia oscura cambi nel tempo” , ha detto Davis. “Tro- viamo che il modello più semplice di energia oscura – Λ CDM – non è la so- ! ASTROFILO l’

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