l'Astrofilo marzo-aprile 2024

27 MARZO-APRILE 2024 sfera) indicative di un’atmosfera in cambiamento. Successivamente, il team ha utilizzato modelli computa- zionali altamente sofisticati per ten- tare di comprendere il comporta- mento dell’atmosfera dell’esopia- neta. I modelli hanno indicato che i loro risultati potrebbero essere spie- gati da modelli meteorologici quasi periodici, in particolare cicloni mas- sicci che vengono ripetutamente creati e distrutti a causa dell’enorme differenza di temperatura tra l’emi- sfero rivolto alla stella e quello in ombra. Questo risultato rappresenta un significativo passo avanti nell’os- servazione potenziale dei modelli meteorologici sugli esopianeti. “L’alta risoluzione delle nostre simu- lazioni dell’atmosfera degli esopia- neti ci consente di modellizzare accuratamente il tempo su pianeti ultra caldi come WASP-121 b” , ha spiegato Jack Skinner, ricercatore post-dottorato presso il California Institute of Technology e co-leader di questo studio. “Qui facciamo un significativo passo avanti combi- nando i vincoli osservativi con le si- mulazioni atmosferiche per com- prendere le variazioni meteorologi- che nel tempo su questi pianeti” . “Il meteo sulla Terra è responsabile di molti aspetti della nostra vita, e in effetti la stabilità a lungo termine del clima terrestre e del suo meteo è probabilmente il motivo principale per cui la vita è potuta emergere” , ha aggiunto Changeat. “Studiare il clima degli esopianeti è vitale per comprendere la complessità delle atmosfere, soprattutto nella nostra ricerca di esopianeti con condizioni abitabili.” Le future osservazioni con Hubble e altri potenti telescopi, incluso Webb, forniranno maggiori informazioni sui modelli meteorologici su mondi lontani e, in definitiva, forse sulla scoperta di esopianeti con climi e modelli meteorologici stabili a lun- go termine. ASTROFILO l’ ! R appresentazione artistica dell’esopia- neta WASP-121 b, noto anche come Tylos. L’aspetto dell’esopianeta si basa sui dati Hubble dell’oggetto. [NASA, ESA, Q. Changeat et al., M. Zamani (ESA/Hubble)]

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