l'Astrofilo marzo-aprile 2024

15 MARZO-APRILE 2024 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ ! Tutto sommato, un’impresa nem- meno troppo al di là di una modesta civiltà di Tipo I come la nostra. Sebbene l’attenzione di Osmanov sia focalizzata su questo tipo di solu- zione, non possiamo nemmeno e- scludere che un’altra civiltà, tecnolo- gicamente più sviluppata, stia già utilizzando una “lente gravitazio- nale stellare” per cercare tecnomar- catori su altri pianeti. Nel 1936, Albert Einstein pre- disse che la luce di oggetti lontani visti in prossimità del bordo del Sole viene deviata e fatta curvare verso un “punto” focale distante circa 550 unità astronomiche (82 miliardi di km) dal Sole stesso. Se posizionassimo un “ocu- lare” dove l’immagine va a fuoco, potremmo sfrut- tare l’effetto lente della nostra stella per osservare mondi lontani, con una ri- soluzione sufficiente a ri- conoscere megastrutture artificiali. Già nel 1993 era S chema della lente gravitazionale solare, un metodo teorico per utilizzare il Sole come una grande lente. È considerata la migliore soluzione per fotografare di- rettamente gli esopianeti abitabili. In conclusione, la risposta alla do- manda di Osmanov, ovvero se even- tuali civiltà aliene tecnologicamente più evolute della nostra possono ve- derci oppure no, è “probabilmente sì, se il loro numero è sufficiente- mente alto affinché possa esister- ne una a distanze compatibili con lo spazio percorso dalla luce riflessa o emessa da oggetti terrestri artifi- ciali” . Sulla base delle attuali conoscenze, gli astrobiologi tendono a scartare questa possibilità e a credere che se esistono altre civiltà tec- nologiche nella Via Lattea, sono verosimilmente molto rare e distantissime le une dalle altre. Le probabilità che possano entrare in con- tatto sono paragonabili a quelle che avrebbero due bagnanti, dei quali uno nuo- ta nel mar Mediterraneo e l’altro nuota nell’oceano Pa- cifico. In teoria potrebbero incontrarsi, ma in pratica non hanno abbastanza ener- gia e tempo. Z aza Osmanov è l’autore del recente articolo su Acta Astro- nautica nel quale afferma che i primi tecnomarcatori terre- stri potrebbero essere rilevati da civiltà tecnologicamente più avanzate della nostra a distanze di alcune migliaia di anni luce. stata proposta all’European Space Agency una missione denominata FOCAL (acronimo di Fast Outgoing Cyclopean Astronomical Lens) per sfruttare le potenzialità della lente gravitazionale solare, ma l’idea non ebbe seguito a causa delle insormon- tabili difficoltà tecniche immediata- mente emerse. Insormontabili per noi terrestri, ma forse non per altri.

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