l'Astrofilo marzo-aprile 2023

49 MARZO-APRILE 2023 studi sull’entusiasmante fe- nomeno. “ALMA è unico in quanto può vedere attraverso grandi colonne di gas e pol- vere e raggiungere una risolu- zione spaziale molto elevata per scorgere cose molto vici- ne tra loro. Il nostro studio ha identificato una delle coppie più vicine di buchi neri in una fusione di galassie, e poiché sappiamo che le fusioni di ga- lassie sono molto più comuni nell’universo distante, anche queste coppie di buchi neri potrebbero essere molto più comuni di quanto si pensasse in precedenza.” Se le coppie di buchi neri sono davvero all’ordine del giorno, come ipotizzato dal team di Koss, potrebbero esserci im- plicazioni significative per i fu- turi rilevamenti di onde gravi- tazionali. Ezequiel Treister, astronomo dell’Universidad Católica de Chile e coautore della ricerca, ha dichiarato: “Potrebbero es- serci molte coppie di buchi ne- ri supermassicci in crescita nei centri delle galassie che finora non siamo stati in grado di identificare. Se questo è il caso, nel prossimo futuro osserveremo fre- quenti eventi di onde gravitazionali causati dalle fusioni di questi oggetti attraverso l’universo” . Abbinare i dati di ALMA con le os- servazioni a più lunghezze d’onda di altri potenti telescopi come Chan- dra, Hubble, il Very Large Telescope dell’ESO e Keck ha aggiunto piccoli dettagli a una storia già avvincente. “Ogni lunghezza d’onda racconta una parte diversa della storia. Men- tre l’imaging ottico terrestre ci ha mostrato l’intera galassia in fusione, Hubble ci ha mostrato le regioni nu- cleari ad alta risoluzione. Le osserva- zioni a raggi X hanno rivelato che c’era almeno un nucleo galattico at- ASTROFILO l’ G li scienziati che han- no utilizzato ALMA per guardare in profondità nel cuore della coppia di ga- lassie in fu- sione nota co- me UGC 4211 hanno scoper- to due buchi neri che cre- scono fianco a fianco, separati da soli 750 anni luce. Que- sta illustrazio- ne mostra la fusione delle galassie in fase avanzata e i due buchi neri centrali, che sono i più vi- cini fra loro mai osservati in più lunghez- ze d’onda. [ALMA (ESO/ NAOJ/NRAO); M. Weiss (NRAO/ AUI/NSF)] binari e le fusioni di galassie che li creano potrebbero essere sorpren- dentemente comuni nell’universo. A soli 500 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cancro, UGC 4211 è un candidato ideale per studiare le fasi finali delle fusioni tra galassie, che si verificano più fre- quentemente nell’universo distante e, di conseguenza, possono essere difficili da osservare. Quando gli astronomi hanno utilizzato i ricevi- tori altamente sensibili a 1,3 mm di ALMA per esaminare in profondità i nuclei galattici attivi della fusione (aree compatte e altamente lumi- nose nelle galassie create dall’accre- scimento di materia attorno ai buchi neri centrali) hanno trovato non u- no, ma due buchi neri che divorava- no avidamente i sottoprodotti della fusione. Sorprendentemente, stava- no cenando fianco a fianco a soli 750 anni luce di distanza. “Le simulazioni hanno suggerito che la maggior parte della popolazione di buchi neri binari nelle galassie vi- cine sarebbe inattiva; molto meno comuni sono invece due buchi neri in crescita come abbiamo trovato” , ha affermato Michael Koss, ricerca- tore senior presso Eureka Scientific e autore principale della nuova ri- cerca. Koss ha aggiunto che l’uso di ALMA è stato un punto di svolta e che trovare due buchi neri così vici- ni tra loro nell’universo vicino po- trebbe aprire la strada a ulteriori

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