l'Astrofilo marzo-aprile 2022

29 MARZO-APRILE 2022 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ suggerito che la curva di luce della stella potrebbe essere addirittura do- minata dalla sovrapposizione di nu- merosi brillamenti di varia energia, scenario che renderebbe quasi im- possibile estrarre dal rumore il debo- lissimo segnale di un transito, seppur periodico e frequente. Per attenuare quel rumore, il team della Gilbert ha integrato negli algoritmi di ricerca del pianeta un nuovo metodo che in- clude la modellizzazione dell’attività stellare e che permette di prevedere il comportamento fotometrico dei brillamenti. Sottraendo la curva di luce teorica dei brillamenti modelliz- zati da quella della stella diventa possibile ripulire la fotometria stel- lare da una parte del rumore pro- dotto dall’attività fotosferica. Questa procedura è però più facile da de- scrivere che da applicare, soprattutto se la fotometria include la coevolu- zione di più brillamenti di diversa energia. Per ridurre il margine di in- certezza, il team ha anche “inietta- to” transiti artificiali nelle curve di lu- ce di Proxima Centauri, al fine di te- stare la sensibilità del metodo ri- spetto a possibili transiti reali e de- I l Transiting Exoplanet Sur- vey Satellite (TESS) della NASA, durante la messa a punto finale in laboratorio (a sinistra) e come immagi- nato mentre percorre la sua ampia orbita attorno alla Terra (sotto). [Orbital ATK] terminare in quali circostanze essi possono essere rilevati. Ancora una volta il risultato è stato che se esi- stono transiti non sono di pianeti con diametro più grande di 0,4 diametri terrestri. Inoltre, quest’ultimo studio ha stabilito che è estremamente im- probabile l’esistenza nella zona abi- tabile della stella (dove i periodi or- bitali sono di 6-27 giorni) di pianeti transitanti più grandi di Marte. Se, come sembrano dimostrare tutte le ricerche condotte negli ultimi anni, Proxima b non transita da- vanti al disco di Proxima Cen- tauri, sarà necessario percor- rere altre vie per sapere qualcosa in più di quel pia- neta sfuggente. Purtroppo, nemmeno col nuovo telesco- pio spaziale Webb sarà pos- sibile osservarlo direttamen- te, ma potremo comunque capire se Proxima b ha un’at- mosfera e quindi che tipo di pianeta è. I presupposti per ottenere questa informazione sono la notevole sensibilità di Webb alla luce infrarossa e il fatto che i pianeti orbitanti nelle zone abitabili delle na- ne rosse sono, verosimilmente, tutti bloccati gravitazionalmente, ovvero rivolgono sempre lo stesso emisfero alla loro stella (il periodo di rota- zione sull’asse e quello orbitale coin- cidono, come avviene per la Luna). Ne consegue che Webb potrebbe ri- levare variazioni nell’emissione ter- mica proveniente dal pianeta, man

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=