l'Astrofilo marzo-aprile 2022

24 MARZO-APRILE 2022 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ Q uesto video porta lo spettatore in un viaggio al 20% della velocità della luce verso la stella più vicina, Proxima Centauri. Si vede il pianeta Proxima b, che orbita attorno alla sua stella ogni 11,2 giorni. Questo pianeta si trova all’interno della zona abitabile, il che significa che sulla sua superficie potrebbe esistere acqua allo stato liquido. [PHL @ UPR Arecibo, ESO. Music by Lyford Rome] R endering di Proxima b in orbita attorno alla nana rossa Proxima Centauri, la stella più vicina al si- stema solare. Tra il pianeta e Proxima Centauri compare anche la stella doppia Alpha Centauri AB. Proxima b è un po’ più massiccio della Terra e orbita nella zona abitabile della sua stella, dove la temperatura è adatta all’esistenza di acqua liquida sulla sua superficie. [ESO/M. Kornmesser] sito sul disco stellare e dedurre il dia- metro dalla percentuale di fotosfera eclissata (noti il diametro e la lumi- nosità della stella). Nel caso di Pro- xima b, e anche di tutti gli altri pia- neti extrasolari noti, la prima via non è percorribile a causa dell’impossibi- lità, con gli strumenti attuali, di otte- nere immagini planetarie più grandi di un pixel. Inoltre molti di quei pia- neti sono vicinissimi alle loro stelle (soprattutto se nane rosse) ed è im- possibile “estrarli” dall’abbagliante luce stellare. Quasi sempre percorribile è invece la seconda via, quella dei transiti sui di- schi stellari, che però sono geometri- camente rari. A questo punto, la do- manda che ci dobbiamo porre è la seguente: per almeno un breve trat- to della sua orbita, Proxima b transita oppure no davanti al disco di Pro- xima Centauri osservato dalla Terra? Gli astronomi si pongono questa do- manda dal giorno stesso della sco- perta del pianeta. Se Proxima b fosse osservato in transito, avremmo imme- diatamente conferma che la sua mas- sa coincide con quella minima stima- ta e potremmo dedurre facilmente il diametro, individuando con suffi- ciente precisione la tipologia plane- taria. Osservazioni spettroscopiche potrebbero inoltre dirci se quel pia- neta ha un’atmosfera e di quali gas è principalmente composta; per far questo è sufficiente (ma non sem- plice) sottrarre allo spettro stellare acquisito durante il transito quello acquisito fuori transito: la differenza è indicativa dei gas che compon-

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