l'Astrofilo marzo-aprile 2021
oltre 45 chilometri. Spostandosi da un luogo all’altro, i rover hanno compiuto indagini geologiche in loco. Ogni rover era una sorta di robot geologo che camminava sulla superficie di Marte. Le telecamere montate a un’altezza di 1,5 metri fornivano una vista stereoscopica a 360 gradi del territorio. Un braccio robotico, in grado di muoversi più o meno allo stesso modo di un braccio umano con gomito e polso, poteva posizionare gli strumenti diretta- mente contro le rocce e altri target da studiare. Il primo tra gli obiettivi scientifici della missione era quello di cercare e caratterizzare un’ampia gamma di rocce e terreni legati al- l’attività passata dell’acqua su Mar- te. Sia Spirit sia Opportunity han- no trovato evidenze del fatto che molto tempo fa Marte offriva un ambiente che avrebbe potuto soste- nere la vita microbica, se esisteva. O pportunity è passato vicino a que- sto piccolo cratere relativamente fresco nell’aprile 2017, durante il 45° an- niversario della missione dell’Apollo 16 sulla Luna. Il team del rover ha scelto di chiamarlo Orion Crater, come il modulo lunare dell’Apollo 16. La Pancam del rover ha registrato questa veduta del cratere, che ha un diametro di circa 27 metri. La sua età è stimata in non più di 10 milioni di anni. [NASA/JPL-Caltech/ Cornell Univ./Arizona State Univ.]
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