l'Astrofilo marzo-aprile 2020

36 MARZO-APRILE 2020 LE NOSTRE ESPERIENZE La situazione è cambiata quando ho lasciato l’università, dedicandomi all’insegnamento, unendomi a un gruppo astronomico e, soprattutto, cogliendo l’occasione di collaborare a un programma radiofonico di di- vulgazione scientifica. Il programma in questione si chiama “Un Punto Azul”, in onore di Carl Sagan, un di- vulgatore ammirato da tutti e che probabilmente ha innescato la scin- tilla dell’astronomia e il desiderio di diffonderla in molti di noi. Abbiamo iniziato come esperimento, ma ha smesso di esserlo tanti anni fa. In questa stagione 2019-2020 ab- biamo completato vent’anni di tra- smissione, una durata che pochissimi programmi radio possono vantare. Come si può immaginare, in quel pe- riodo abbiamo attraversato molte si- tuazioni diverse: crisi, successi, in- terruzioni, cambiamenti di ogni ti- po. Sono cambiati il luogo della dif- fusione e i collaboratori, ma soprat- tutto abbiamo vissuto in prima per- sona l’evoluzione dei media, degli strumenti che devono essere utiliz- zati per raggiungere gli ascoltatori, e anche il cambiamento nei desideri dei nostri ascoltatori. Un esempio lampante di questa evo- luzione potrebbe essere il modo in cui trasmettiamo il programma. Ave- vamo iniziato da una stazione a fre- quenza modulata (FM) chiamata “Radio Frontera”, che prendeva il nome dalla città da cui ancora tra- smettiamo, Jerez de la Frontera, tra- smettendo in diretta, a volte senza registrare il programma e senza dif- fusioni replicate. Successivamente, siamo stati in grado di registrare le trasmissioni, potendole così replicare. All’epoca abbiamo imparato a sfrut- tare Internet e la possibilità di cari- care i nostri programmi sulla rete, per consentire ai nostri ascoltatori di se- guirli quando volevano, cioè quello che ora chiamiamo podcast. Questa è stata la nostra prima grande rivolu- zione, per andare oltre gli ascoltatori tradizionali (con il dispositivo radio) e aprirci a chiunque avesse un com- puter o un lettore musicale e, natu- ralmente, volesse ascoltare la scienza ed espandere la propria conoscenza. L’altra grande rivoluzione che ab- biamo vissuto (e viviamo ancora) è stata di natura tecnica e ha influen- zato in modo decisivo la qualità del programma. Negli studi radiofonici che frequentiamo oggi (che sono del- l’Università di Cadice, in particolare quelli di Radio INDESS), oltre a di- sporre di apparecchiature audio e strutture moderne, la semplice incor- porazione del programma Skype nel nostro apparecchio di registrazione ha permesso di condurre interviste che non avremmo mai pensato di fare. Non abbiamo più barriere geo- grafiche con i nostri intervistati e pos- siamo intervistare scienziati spagnoli ovunque nel nostro paese e anche quelli che lavorano all’estero. Allo stesso tempo, abbiamo anche notato un’evoluzione nel tipo di a- scoltatori che ci seguono. Passiamo dall’ascoltatore di quartiere con me- ra curiosità su qualche ar- gomento scientifico, allo studente che utilizza più so- cial network e dispositivi di- gitali, fino a raggiungere al- tri fan dell’astronomia come noi o professionisti scientifi- ci che ci ascoltano e collabo- rano anche sporadicamen- te alle nostre trasmissioni. Questo ci rende felici e ci ar- ricchisce notevolmente. Una cosa non è cambiata dal nostro inizio: abbiamo sem- pre aperto il programma a domande e dubbi degli ascoltatori per chiarire bu- fale o incomprensioni di no- tizie scientifiche, e queste Divulgare l’astronomia alla radio ASTROFILO l’ F oto delle prime emissioni di “Un Punto Azul” negli studi di Frontera Radio, de Jerez de la Frontera.

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