l'Astrofilo marzo-aprile 2019
9 MARZO-APRILE 2019 dell’energia cinetica della navicella. Dotare quest’ultima di un dispositivo di quel ge- nere ne aumenterebbe la massa di circa 1,5 tonnellate, con conseguente fortissima ri- duzione della velocità massima raggiungile. Gros stima che i più efficienti sistemi di pro- pulsione oggi realisticamente immaginabili sarebbero in grado di spingere una navi- cella di alcune tonnellate fino a una velocità dell’ordine dei 1000 km/s, circa 50 volte su- periore a quella delle sonde Voyager. Ciò significa che un viaggio verso i pianeti extrasolari più vicini avrebbe una durata si- curamente superiore ai 1200 anni, un pe- riodo che eccede ampiamente gli orizzonti della pianificazione umana. È improbabile che una missione “lancia e dimentica”, che richiede enormi finanziamenti, senza por- tare alcun beneficio a chi li stanzia, possa essere realizzata. Inoltre, tempi di naviga- zione così lunghi devono fare i conti anche con i tempi di vita dei componenti tecnolo- gici, che in media potrebbero essere verosi- milmente inferiori al millennio. Vogliamo però essere ottimisti, e pertanto ipotizziamo che il progetto Genesis venga realmente messo in cantiere in un futuro non lontano. Oltre alle quasi insormontabili difficoltà tecniche, che tralasciamo, c’è da risolvere la questione etica legata alla vo- lontà di portare forme di vita dove già po- trebbero esisterne, con il rischio di annien- tare quelle autoctone. ASTROFILO l’ sportare un mini-laboratorio biologico, o quanto meno un contenitore con le spore. In prossimità della me- ta, il veicolo interstel- lare dovrà inoltre de- celerare sensibilmente per consentire il rila- scio del carico vitale nell’atmosfera del pia- neta prescelto. Secondo Gros, questa operazione può essere compiuta utilizzato un campo magnetico cre- ato da un anello super- conduttore con rag- gio di 50 km, che attra- endo i protoni liberi incontrati verso la fi- ne del viaggio trasfe- rirebbe a essi parte la comparsa dei procarioti, organi- smi primitivi dal nucleo poco strut- turato. A destra, la comparsa degli eu- carioti, cellule do- tate di nucleo ben definito, che han- no dato forma ad animali e piante. [Getty/Stocktrek Images] In alto, l’esplosione cam- briana, durante la quale vi fu una straordinaria evo- luzione e diversifi- cazione degli esse- ri viventi, grazie anche all’abbon- danza di ossigeno nell’atmosfera. [Quanta Magazine]
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