l'Astrofilo marzo-aprile 2019
15 MARZO-APRILE 2019 CRONACHE SPAZIALI del team Jinyi Yang, dell’Università dell’Arizona. “Tuttavia, a causa del- l’effetto amplificatore delle lenti gra- vitazionali, il tasso effettivo di forma- zione stellare potrebbe essere molto più basso di quanto suggerito dalla luminosità osservata” , ha aggiunto. Il quasar esisteva in un periodo di transizione nell’evoluzione dell’uni- verso, chiamato reionizzazione, in cui la luce proveniente da giovani galas- sie e quasar riscaldava l’idrogeno o- scuro che si era raffreddato non mol- to tempo dopo il Big Bang. Il quasar sarebbe passato inosservato se non fosse stato per il potere della lente gravitazionale, che ne ha aumentato la luminosità di un fattore 50. Tuttavia, poiché i quasar molto lon- tani sono identificati dal loro colore rosso (dovuto all’assorbimento di gas diffuso nello spazio intergalattico), a ASTROFILO l’ I llustrazione artistica che mostra come J043947.08+163415.7, un quasar molto distante, alimentato da un buco nero su- permassiccio, può apparire da vicino. Questo oggetto è di gran lunga il più luminoso quasar mai scoperto nell'universo primordiale. [ESA/Hubble, NASA, M. Kornmesser] A nimazione grafica del quasar J043947.08+163415.7, un oggetto molto distante ali- mentato da un buco nero supermassiccio. [ESA/Hubble, NASA, M. Kornmesser]
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