l'Astrofilo marzo-aprile 2018
MARZO-APRILE 2018 ASTROFILO l’ Q uesto dia- gramma con- fronta le dimensio- ni, le masse e le temperature sti- mate dei pianeti di TRAPPIST-1 con i pianeti del sistema solare. I colori indi- cano le tempera- ture e la linea nera corrisponde alle densità e alla com- posizione dei pia- neti terrestri nel sistema solare. I pianeti sopra la linea sono meno densi e i pianeti sottostanti sono più densi. [ESO/S. Grimm et al.] (ammesso e non concesso che vi sia acqua). A risolvere la questione ci ha pensato un team di ricercatori guidato da Rodrigo Luger, della University of Washington, che in un articolo apparso lo scorso maggio su Nature Astronomy riporta i risultati di una elaborazione dei dati fotometrici di TRAP- PIST-1 raccolti dal telescopio spaziale Kepler fra il dicembre 2016 e il marzo 2017. In que- sto periodo, noto come K2 Campaign 12, Kepler ha monitorato la piccola stella per 74 giorni, formando la più completa serie di os- servazioni quasi continua di TRAPPIST-1. Quei dati hanno permesso ai ricercatori di studiare le reciproche interazioni gravitazio- nali fra i pianeti e di caratterizzare meglio le singole orbite. Il periodo orbitale di TRAPPIST-1h è risultato essere di 18,76 giorni, che corrisponde a una distanza media dalla stella di 9,27 milioni di km, eccessiva per supporre che sul quel pia- neta possa esistere acqua liquida. Il team di Luger ha così escluso dalla zona abitabile di TRAPPIST-1 il pianeta più lontano, dopo che già i due più vicini, TRAPPIST-1b e TRAPPIST- 1c, erano già stati considerati inabitabili, non solo per le temperature massime alla superficie (superiori ai 100°C), ma anche perché i loro periodi di rotazione sono sicu- ramente sincronizzati con quelli di rivolu- zione, il che li porta a esporre sempre lo stesso emisfero alla radiazione stellare, con conseguenze sicuramente non positive. A quel punto, molti specialisti di esopianeti hanno concentrato la loro attenzione sui quattro pianeti quasi certamente orbitanti nella zona abitabile, ovvero TRAPPIST-1d, TRAPPIST-1e, TRAPPIST-1f e TRAPPIST-1g, di- stanti dalla stella da 3 a 7 milioni di km circa. L’entusiasmo generato da questi pianeti po-
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