l'Astrofilo marzo-aprile 2018

MARZO-APRILE 2018 ASTROFILO l’ I n primo piano, una delle cupo- le che ospitano i telescopi del si- stema ExTrA. Le dimensioni del- l’ingresso sono in- dicative delle pic- cole dimensioni di queste strutture: il telescopio al suo interno occupa praticamente tut- to lo spazio di- sponibile. [ESO/ Petr Horálek] Anche ipotizzando di disporre di una stru- mentazione che non introduce rumore nelle misurazioni e che non disperde nem- meno una minima parte del segnale utile, restano tutte le limitazioni imposte dall’at- mosfera. Fra queste, le due più pesanti so- no: l’efficienza con cui l’umidità dell’aria abbatte la radiazione infrarossa provenien- te dalle nane rosse (che sono particolar- mente brillanti in quel dominio dello spet- tro elettromagnetico); l’assorbimento cro- matico dell’atmosfera, che sbilancia impre- vedibilmente i colori delle stelle di riferi- mento rispetto alla stella target, falsando le misurazioni fotometriche. I ricercatori hanno finora posto un argine a questi problemi osservando da luoghi particolarmente aridi e con ridotta umidi- tà dell’aria, e ricorrendo a filtri a banda stretta. Se la prima soluzione in qualche modo aiuta, la seconda vanifica la prima, perché in questo specifico caso la qualità della fotometria migliora col ridursi della banda passante dei filtri. Ma più si stringe la banda, più il segnale luminoso si indebo- lisce e più grande deve essere il diametro del telescopio per ottenere un rapporto S/N leggibile. Per aggirare tutti questi ostacoli, i progettisti di ExTrA hanno sviluppato un nuovo metodo che, in un certo senso, con- siste nel far svolgere il compito dei filtri a banda stretta al già menzionato spettro- grafo multi-oggetto a bassa risoluzione (R~200), che copre il range 0.85-1.55 micron dell’infrarosso vicino, nel quale c’è il picco di sensibilità della camera CCD abbinata allo strumento. Questa soluzione offre il doppio vantaggio di raccogliere molta più radiazione entrante e di poter sintonizzare i colori delle stelle di riferimento e della stella target su specifici canali spettrali, ri- solvendo il problema del cromatismo stel- lare. Gestendo opportunamente i singoli canali, l’ampiezza della banda, la messa a fuoco delle stelle e la registrazione del se- gnale tramite CCD, il team francese è in grado di produrre curve di luce con una precisione fotometrica dello 0,02% per mi- surazione e con un elevato rapporto S/N. In teoria, ExTrA dovrebbe consentire la sco- perta di pianeti con diametro minimo pari alla metà di quello terrestre. Per ora, di certo c’è che questo nuovo me- todo di ricerca ha il grande vantaggio di essere molto economico rispetto ad altri metodi più classici. !

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