l'Astrofilo marzo-aprile 2018

11 MARZO-APRILE 2018 ESOPIANETI ASTROFILO l’ Q uesti spettri mostrano la composizione chimica delle atmosfere di quattro pianeti di dimensioni terrestri che orbitano all’interno o vicino alla zona abitabile della stella TRAPPIST-1. La zona abitabile è una regione a una distanza dalla stella in cui l’acqua liquida potrebbe esistere sulle superfici dei pianeti. Per ottenere gli spettri, gli astronomi hanno raccolto con Hubble la luce di TRAPPIST-1 dopo che ha attraversato le atmosfere degli esopianeti mentre questi attraversavano il disco della stella. Le curve viola mostrano le impronte previste di gas come l’acqua e il metano che assorbono determinate lunghezze d’onda della luce. Questi gas esisterebbero in un’atmosfera gonfia, dominata dall’idrogeno, simile a quella dei pianeti gassosi come Nettuno. I risultati, indicati dalle croci verdi, non rivelano alcuna prova di un’atmosfera estesa in tre dei pianeti extrasolari (TRAPPIST-1d, f ed e). Sono necessarie ulteriori osser- vazioni per escludere un’atmosfera dominata dall’idrogeno per il quarto pianeta (TRAPPIST-1g). Le prove indicano che le atmosfere sono più compatte di quelle che potrebbero essere misurate dalle osservazioni di Hubble. [NASA, ESA, and Z. Levy (STScI)] tempo così lungo la massa della stella è sicuramente riu- scita a sincronizzare i tempi di rotazione di tutti i pia- neti con i rispettivi tempi di rivoluzione, rendendo gli emisferi rivolti alla stella troppo caldi e quelli in ombra troppo freddi (senza considerare i poderosi venti atmo- sferici che quella situazione può generare). Di positivo c’è invece che una nana rossa vecchia produce meno brillamenti di una sua simile molto più giovane, ed è quindi meno devastante per eventuali forme di vita presenti nel sistema. Inoltre, se i pianeti sono ancora dove li vediamo dopo miliardi di anni (sono migrati lì in tempi remoti da orbite più esterne), significa che il sistema è stabile, e sappiamo bene quanto la stabilità sia necessaria alla vita per apparire ed evolvere.