l'Astrofilo marzo-aprile 2016

CRONACHE SPAZIALI confrontando quei valori con la luminosità apparente misurata deducono quanto lontane de- vono essere per apparire così de- boli come sono. Le stelle di luminosità intrinseca nota possono fungere da can- dele standard, come dicono gli astronomi, in modo simile a co- me una candela di luminosità specifica agirebbe come un buon in- dicatore di intervalli di distanza, ba- sandosi sulla luminosità osservata della sua fiammella. Usando le candele standard (come le stelle variabili all'interno di IC 1613 e le meno comuni esplosioni di su- pernovae di Tipo I a, visibili a gran- dissime distanze cosmiche), gli astro- nomi hanno messo assieme una sca- la delle distanze cosmiche, arrivando sempre più lontano nello spazio. De- cenni addietro, IC 1613 aiutò gli a- stronomi a scoprire come sfruttare le stelle variabili per tracciare l'immen- sità dell'universo. Non male per una piccola galassia informe. ASTROFILO l’ Q uesta veduta ad ampio campo mostra il cielo at- torno alla galassia nana IC 1613, nella costellazione della Balena. Questa immagine è stata creata con più riprese appartenenti alla Digitized Sky Survey 2. La galassia appare al centro del- l'immagine come un ammasso di deboli stelle, caratterizzato da una forma irregolare. [ESO/Digitized Sky Survey 2] n ad esempio carbonio e ferro, ma an- che da molecole più grandi e granu- lose. Non solo la polvere blocca la luce, rendendo più difficile indivi- duare gli oggetti che circonda, ma diffonde preferenzialmente la luce blu. Ne risulta che la polvere cosmi- ca rende quegli oggetti osservati con un telescopio più rossi di quanto non siano in realtà. Gli astronomi possono tenere conto di questo arrossamento quando studiano gli oggetti, ma minore è l'arros- samento e più è probabile che un'osservazione sia precisa. Un secondo motivo grazie al quale conosciamo con precisione la di- stanza di IC 1613 è che la galas- sia ospita una quantità di stelle di due tipi notevoli: variabili ce- feidi e variabili RR Lyrae. En- trambi questi tipi di stelle pulsano ritmicamente, divenendo più grandi e brillanti in modo caratteristico a intervalli fissi. Oltre alle due Nubi di Magellano, IC 1613 è l'unica galassia nana irregolare nel Gruppo Locale in cui sono state identificate variabili del tipo RR Lyrae. Come sappiamo dalla nostra vita quotidiana sulla Terra, oggetti brillanti come le lampade o le fiammelle delle candele appaiono tanto più deboli quanto più lontane sono da noi. Gli astronomi usano questa semplice relazione per stimare le distanze degli oggetti nell'universo, ma solo quando conoscono la loro luminosità intrin- seca. Le variabili cefeidi e RR Lyrae hanno la speciale proprietà che il pe- riodo di variazione della luminosità è direttamente legato alla loro lumino- sità intrinseca. Pertanto, misurando quanto velocemente la loro luce flut- tua, gli astronomi possono determi- nare le loro luminosità intrinseche e Q uesta sequenza inizia con un'ampia veduta della de- bole costellazione della Balena. Zoomando, ci avviciniamo a una debole ma vicina galassia, IC 1623. La dettagliata immagine finale, catturata dall'OmegaCam del VLT Survey Telescope del- l'ESO, mostra una piccola galas- sia insolitamente pulita. [ESO/ A. Fujii/Digitized Sky Survey 2]

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