l'Astrofilo marzo-aprile 2016

EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ stampa del 227 esimo meeting dell'Ameri- can Astronomical So- ciety (4-8 gennaio 2016, Kissimmee, Florida), durante la quale Khan ha an- nunciato la scoperta di 5 Eta twins, due dei quali in M83 e gli altri tre equamente distribuiti nelle altre galassie. Le proprie- tà spettrofotometri- che di quegli oggetti ricalcano quelle di Eta Carinae: appaio- no relativamente de- boli in luce visibile e nel vicino infrarosso (immagini di Hubble), ma si mostrano bril- lanti alle lunghezze d'onda del medio in- frarosso (immagini di Spitzer), dove la loro emissione palesa quell'appiattimento at- teso in presenza di un inviluppo di polveri con temperatura compresa fra 400 e 600 K. Ovviamente i 5 Eta twins sono troppo di- stanti per poterli osservare in dettaglio, sono infatti più piccoli di un pixel e la loro immagine risulta pertanto “spalmata” su un'area più ampia di quella reale, e ciò in contesti affollati di stelle. Questa limita- zione non consente ai ricercatori di trovare le risposte a questioni basilari che avreb- bero dovuto far luce sul perché della Grande Eruzione di Eta Carinae. In partico- lare, dei 5 nuovi oggetti non sappiamo an- cora se sono stelle singole o binarie, se stanno attraversando la medesima fase evolutiva di Eta Carinae, se il materiale che li circonda fu rilasciato in una sola, im- mensa eruzione o se è la somma di più eventi minori avvenuti in epoche diverse. Per avere delle risposte esaurienti biso- gnerà attendere l'entrata in scena del James Webb Space Telescope (JWST) della NASA, il cui lancio è programmato entro la fine del 2018. Con il suo specchio di 6,5 metri di diametro e il Mid-Infrared Instru- ment (MIRI), il JWST fornirà immagini degli Eta twins con una risoluzione angolare 10 volte superiore a quella di Spitzer e sarà anche molto più sensibile di quest'ultimo alle lunghezze d'onda in cui quegli oggetti risultano più brillanti. Una stima precisa del numero degli Eta twins, della frequenza delle loro eruzioni e della ricorrenza fra di essi dei sistemi bi- nari offrirà agli astronomi un quadro più completo circa l'influenza che quegli og- getti estremi hanno sull'evoluzione chi- mico-fisica delle galassie. I l diagramma a fianco mostra alcuni elementi peculiari rilevati nello spettro di Eta Carinae nel vicino infrarosso. Con il JWST que- sto tipo di osser- vazioni potranno essere condotte anche sugli Eta twins. [NASA, ESA and the Hubble SM4 ERO Team] Sotto, la colloca- zione degli Eta twins nelle galas- sie in cui sono stati scoperti. [R. Khan et al./NASA] n

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=