l'Astrofilo marzo-aprile 2016
EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ Dopo aver esaminato alcune decine di can- didati Eta twins, nel corso del 2015 Khan e colleghi hanno focalizzato la loro atten- zione sulle galassie M83, NGC 6946, M101 e M51, distanti rispettivamente 15, 18, 21 e 26 milioni di anni luce. Nell'ultimo secolo, in queste quattro galassie sono state osser- vate ben 20 supernovae e si presentavano quindi come un target ideale. Quella scelta è stata premiata da impor- tanti risultati, presentati in una conferenza I 5 Eta twins visti da Spitzer (stri- scia in alto, medio infrarosso a 3.6 µ m) e da Hubble (vicino infrarosso a 800 nanometri). Sebbene la risolu- zione di Spitzer sia inferiore, è co- munque sufficien- te a evidenziare la radiazione e- messa dalle pol- veri che circonda- no gli Eta twins. [NASA, ESA, and R. Khan (GSFC and ORAU)] A fianco, la curva di luce di eta Cari- nae nel visibile, ottenuta con vari metodi e stru- menti dal 1822 ad oggi. [Fernán- dez-Lajús et al.] ricerca di sorgenti compatte e brillanti nel medio infrarosso, ma al contempo fioche nel visibile. Stabilito come cercare, bisognava capire dove. Per i motivi accennati più sopra, era necessario guardare oltre la Via Lattea, verso altre galassie. Dal momento che le stelle di grandissima massa sono ritenute le progenitrici delle supernovae Tipo II (core collapse) e delle ipernovae (ossia superno- vae Tipo II superluminose), le galassie che hanno le maggiori probabilità di ospi- tare Eta twins sono quelle con elevato tasso di formazione stellare (essenzial- mente spirali ricche di nubi di idrogeno e polveri) e mag- gior numero di su- pernovae osserva- te. Dovendo però quelle galassie es- sere anche abba- stanza vicine da consentire l’osser- vazione di oggetti di piccolissime di- mensioni angolari, la scelta diventa li- mitata.
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