l'Astrofilo marzo-aprile 2016
EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ di distanza. Le due stelle che lo compon- gono, η Car A e η Car B, esistono da non più di 3 milioni di anni e hanno masse di al- meno 90 e 30 volte superiori a quelle del Sole. Gli astronomi stimano che inizial- mente la massa della stella più grande fosse vicina alle 150 masse solari, una parte rile- vante delle quali sono andate perse nelle tumultuose eruzioni che caratterizzano l'in- stabile e breve esistenza di quel tipo di stelle giganti. Una di quelle eruzioni si è ve- rificata recentemente (in termini astrono- mici), abbracciando un periodo di 18 anni, dal 1837 al 1856. In quel lasso di tempo, Eta Carinae, catalogata fino ad allora di magni- tudine 4 (con una moderata variabilità), ar- rivò a superare in luminosità Canopo ( α Car), divenendo così la stella più brillante del cielo australe (mag ≈ -1) e la seconda stella più brillante di tutto il cielo, superata solo da Sirio ( α CMa, mag -1,46). Durante quella che entrò negli annali del- l'astronomia col termine di “Grande Eru- zione”, η Car A espulse una quantità di gas stimata in diverse masse solari. Allontanan- dosi dalla coppia di stelle, e quindi raffred- dandosi, nel giro di pochi anni quel gas ha favorito la formazione di un immenso invi- luppo polveroso bipolare in espansione, che verso la metà del secolo scorso iniziò a essere chiamato Homunculus Nebula. Man mano che l'inviluppo di polveri dive- niva sempre più spesso, la luminosità appa- rente di Eta Carinae si attenuava, fino a scendere nel 1886 al di sotto della soglia di visibilità a occhio nudo (mag > 6). Pur pro- A l culmine del- la Grande Eru- zione, Eta Carinae (indicata dalla freccia) rivaleggia- va in luminosità con Canopo, co- me mostra questa mappa celeste, che rappresenta la costellazione della Carena nel marzo del 1843. [Celestia planeta- rium software]
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=