l'Astrofilo marzo-aprile 2016
ASTROFILO l’ Quel tipo di indagine si presenta però ardua, perché le piccole dimensioni appa- renti dei dischi nucleari ne permettono uno studio accurato solo in galassie relativa- mente vicine; inoltre, essendo avvolti dai bulge (rigonfiamenti centrali) delle galassie che li ospitano, la luce emessa dalle due strutture si mischia, complicando non poco l'analisi spettroscopica se l'obiettivo è quello di separare i singoli contributi e individuare le proprietà delle stelle che formano i dischi nucleari. Per questo motivo, nonostante vari tentativi messi in atto dalla fine del Nove- cento in poi, nessuno finora era riuscito a determinare con la necessaria precisione l'età delle stelle di un disco nucleare. Finora, appunto. Infatti sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society di febbraio sono stati pubblicati i risultati di due studi che per la prima volta forniscono quel prezioso dato per due distinti dischi nucleari. Il primo studio è di un team internazionale guidato da Marc Sarzi (Center for Astrophy- sics Research, University of Hertfordshire), e ha avuto come soggetto NGC 4458, una ga- lassia ellittica della Vergine, distante circa 53 milioni di anni luce (magnitudine visuale 11,8). Elaborando dati d'archivio della galas- sia, raccolti con lo spettrografo multi-ogget- to VIMOS (installato sul telescopio Melipal, una delle quattro unità del VLT), assieme a immagini prese con il telescopio spaziale Hubble, Sarzi e colleghi sono riusciti a discri- L a galassia len- ticolare barrata NGC 1023. Al cen- tro di questa ga- lassia vi è un com- patto disco di stel- le, la cui età è sta- ta calcolata con elevata precisione dal team di Cor- sini. [STScI/NASA] A fianco, il cele- bre Bolshoi Tele- skop Azimutalnyi di 6 metri di dia- metro dell’Osser- vatorio di Zelen- chuksky, che ha fornito parte de- gli spettri di NGC 1023. [SAO RAS]
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