l'Astrofilo marzo-aprile 2016
CRONACHE SPAZIALI R appresentazione artistica della capacità delle galassie di sfondo di far trasparire la dimensione delle nubi di gas, in confronto al tradizio- nale metodo dei quasars. Il piano più a destra mostra la galassia di sfondo, sovrapposto al centro della quale c'è una brillante luce bianca che rappresenta un quasar. La nube di gas DLA è mostrata al centro del piano interposto fra galassia e Terra. Lo stretto raggio blu-bianco indica la piccola area della nube di gas DLA “sondata” dal quasar, men- tre il più ampio cono rosso di luce indica l'ampia area del DLA “son- data” dalla galassia, che è 100 mi- lioni di volte più ampia. [Adrian Malec (Swinburne University) and Marie Martig (Max Planck Institute For Astronomy, Heidelberg)] telescopi di 10 metri del Keck Obser- vatory, sul Mauna Kea, hawaii, e con i telescopi di 8 metri del VLT, Cile” , ha detto Cooke. “La tecnica appare appropriata per quando, negli anni a venire, saranno disponibili i tele- scopi di 30 metri della prossima ge- nerazione, che sono ideali per trarre vantaggio da questo metodo e co- gliere con regolarità un gran numero di DLAs da studiare.” Le nubi DLAs contengono la maggior parte del gas freddo dell'universo e si prevede contengano abbastan- za gas da formare la maggior parte delle stelle che oggi vediamo nelle galassie attorno a noi, come la Via Lattea. Tuttavia, questa previsione deve ancora essere confermata. I DLAs hanno attualmente poca for- mazione stellare in corso, cosa che li rende troppo deboli da osservare di- rettamente per la sola luce che emet- tono. Al contrario, vengono rilevati quando capita loro di trovarsi sulla linea di vista di un più distante e bril- lante oggetto di sfondo, e lasciano un'inconfondibile traccia di assorbi- mento nella luce di quell'oggetto. In precedenza, i ricercatori avevano utilizzato i quasar come oggetti di sfondo per cercare i DLAs. Sebbene i quasars possano essere molto bril- lanti, essi sono rari e sono comparati- vamente piccoli, ampi solo una fra- zione di anno luce, mentre le galassie sono piuttosto comuni e forniscono un'area 100 milioni di volte maggiore in cui cercare i DLAs. “Impiegando la tecnica della galas- sia, i DLAs possono essere studiati in grandi numeri e fornire un'immagine tomografica 3-D della distribuzione delle nubi di gas nel giovane uni- verso, aiutandoci a completare le no- stre conoscenze su come le galassie si formano ed evolvono su tempi co- smici” , ha concluso O'Meara. ASTROFILO l’ n
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