l'Astrofilo marzo-aprile 2015

ASTROFILO l’ tualmente visibili e di prevedere il compor- tamento del sistema durante il prossimo pe- riastro del 2020. I risultati del lavoro, pub- blicati sul Monthly Notices della Royal Astro- nomical Society, indicano che i periodici cam- biamenti riscontrati nel sistema di Eta Cari- nae sono in larga misura imputabili all'inte- razione fra gli impetuosi venti che soffiano dalle fotosfere delle due stelle e che quei venti hanno proprietà ben diverse. Quelli prodotti da Eta Carinae A sono infatti molto più densi e più lenti di quelli della compagna: nel primo caso soffiano alla velocità di 1,6 mi- lioni di km/h, strappando alla stella l'equiva- lente di 1 massa solare ogni millennio; nel secondo caso il materiale disperso nello spa- zio è 100 volte meno abbondante, ma la ve- locità dei venti sfiora i 10 milioni di km/h. Le simulazioni, impostate da Thomas Ma- dura (GSFC), sono state processate con il su- percomputer Pleiades dell'Ames Research Center della NASA (Moffett Field, California) e rivelano tutta la complessità dell'intera- zione fra i venti. Quando Eta Carinae B si ap- prossima al periastro e sfreccia attorno a Eta Carinae A, gli implacabili venti della prima scavano un tunnel nel più denso flusso in uscita dalla seconda. I segni del transito re- stano visibili sotto forma di struttura spira- leggiante (perché il gas si allontana progres- sivamente dalla primaria) per una decina di anni e permettono quindi di indagare le pro- prietà di quel fenomeno durante i due pre- cedenti passaggi al periastro. Per meglio visualizzare gli effetti dell'intera- zione fra i venti, Madura ha creato alcuni V isualizzazione 3-D del tun- nel spiraleggiante scavato dal vento di Eta Carinae B nel guscio di gas alimentato dal vento di Eta Cari- nae A. Le nume- rose protuberan- ze che formano una specie di cre- sta sono previste dal modello uti- lizzato ma non ancora riscontra- te nella realtà. [NASA's Goddard Space Flight Cen- ter/T. Gull et al.]

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