l'Astrofilo marzo-aprile 2015

52 EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ ra, le due stelle ruotano attorno al comune baricentro in 5,5 anni, raggiungendo al massimo avvicinamento (periastro) una di- stanza reciproca di 225 milioni di km, più o meno la medesima distanza che separa Marte dal Sole. I vari tentativi di caratterizzare Eta Carinae A e Eta Carinae B, attraverso la cortina pol- verosa che le circonda, non ha finora por- tato a risultati univoci, tanto che nemmeno la loro tipologia è del tutto certa. L'astro più massiccio appare di tipo spettrale F (temperatura fotosferica attorno a 10- 12mila kelvin) e ha proprietà assimilabili a quelle delle variabili blu luminose (LBV), do Eta Carinae nuovamente visibile a occhio nudo. Ai nostri giorni, l'astro, sebbene an- cora offuscato dalla nebulosità creata dalle eruzioni, ha quasi riguadagnato la sua anti- ca luminosità, brillando di magnitudine 4,6. Nel frattempo, una decina di anni fa, gli astronomi avevano scoperto che Eta Cari- nae non è, come ritenuto in precedenza, un gigantesco astro singolo, bensì un sistema binario composto di due stelle molto mas- sicce: una di circa 90 masse solari, che brilla come 5 milioni di soli, e l'altra di circa 30 masse solari, luminosa come 1 milione di soli. Poste nella costellazione della Carena, a circa 7500 anni luce di distanza dalla Ter- L e orbite delle due grandi stelle che forma- no il sistema di Eta Carinae. Nel punto di massimo avvicinamento i venti stellari inte- ragiscono profon- damente. Il dia- gramma in basso mostra come i picchi dell’emis- sione X prove- niente dal centro del sistema si presentino sem- pre in occasione del periastro. [GSFC/NASA]

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