l'Astrofilo marzo-aprile 2015

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ Q uesto piccolo estratto della sur- vey VVV di VISTA, relativo alle re- gioni centrali della Via Lattea (pagina precedente e qui sopra), mostra la fa- mosa Nebulosa Trifida alla destra del centro. A queste lunghezze d’onda in- frarosse appare debole e spettrale, se paragonata alla visione più familiare in luce bianca. Questa trasparenza ha portato i suoi vantaggi, perché molti oggetti di sfondo precedentemente nascosti possono essere ora visti chia- ramente. Fra questi ci sono due nuove stelle variabili cefeidi, le prime mai fo- tografate sul lato della Galassia vicino al piano centrale. Le posizioni delle de- boli cefeidi sono indicate nel riquadro. [ESO/VVV consortium/D. Minniti] Le immagini più familiari della Trifida la mostrano in luce bianca, dove ri- splende sia per l'emissione rosata do- vuta all'idrogeno ionizzato, sia per la foschia blu risultante dalla diffusione di luce proveniente da giovani stelle calde. Ben evidenti sono anche enor- mi nubi di polveri che assorbono la luce. Ma la visione nella ripresa infra- rossa di VISTA è assai diversa. La ne- bulosa non è che un fantasma della sua stessa immagine in luce bianca. Le nubi di polveri sono molto meno evi- denti e il bagliore delle nubi di idro- geno è a mala pena percepibile. La struttura trilobata è quasi invisibile. Nella nuova immagine, come per com- pensare la dissolvenza della nebulosa, un nuovo e spettacolare panorama di- del cielo australe, il telescopio VISTA, dell'Osservatorio Paranal (ESO, Cile), sta mappando in luce infrarossa le re- gioni centrali della Via Lattea, alla ri- cerca di nuovi oggetti nascosti. La VVV survey (da VISTA Variables in the Via Lactea) torna anche più e più volte sulle medesime parti di cielo per riprendere oggetti che variano di lu- minosità al passare del tempo. Una piccola frazione dell'enorme ar- chivio della VVV è stata impiegata per creare questa impressionante nuova immagine di un famoso oggetto, la re- gione di formazione stellare Messier 20, generalmente chiamata Nebulosa Trifida, a causa delle spettrali linee o- scure che la dividono in tre parti quan- do osservata con un telescopio.

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