l'Astrofilo febbraio 2014

9 EVOLUZIONE STELLARE massa corrisponde sempre a un aumento delle dimensioni. Poiché i raggi delle stelle e delle nane bru- ne sono correlati alla loro luminosità e alla loro temperatura superficiale, il suddetto comportamento antitetico permette di di- stinguere le une dalle altre osservando la distribuzione dei rapporti raggio/lumino- sità e raggio/temperatura. Dove i raggi so- no simili saranno gli altri due parametri a fare la differenza e viceversa. Il problema a questo punto è riuscire a ca- ratterizzare con sufficiente precisione, at- traverso l'osservazione diretta, un signifi- cativo numero di oggetti, cosa non facile dal momento che le stelle più vicine al con- fine che le separa dalle nane brune sono straordinariamente deboli, tanto che anche le più luminose di esse producono solo qualche centesimo della luce solare. Inoltre, avendo quelle stelle un'atmosfera relativa- mente fredda, vi si formano numerosi tipi di molecole, il che rende difficoltosa l'inter- pretazione degli spettri. Per risolvere una volta per tutte l'annosa questione, il team di Dieterich ha esami- nato le proprietà fotometriche e sprettro- scopiche di 63 oggetti appartenenti a tipi spettrali compresi fra M6V e L4, calcolando per 37 di essi nuove e più precise parallassi trigonometriche (le rimanenti sono state prese pari pari dalla letteratura già esi- stente). I dati fotometrici, relativi a vari colori (fre- quenze) del visibile e dell'infrarosso, e i va- lori delle parallassi, indicativi delle distanze, I l diagramma in basso mostra la relazione fra di- mensioni (compa- rate a quelle del Sole) e tempera- tura (in kelvin) per stelle e nane brune. Come gli astronomi già so- spettavano da tempo, esiste un’evidente la- cuna fra dove le stelle finiscono e dove iniziano le nane brune. [P. Marenfeld & NOAO/AURA/NSF]

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