l'Astrofilo febbraio 2014

NEBULOSE ASTROFILO l’ a uno specifico meccanismo tramite il quale le particelle cariche interagiscono col mate- riale circostante (una specie di illusione ot- tica), oppure se è quello stesso materiale ad essere disposto nello spazio a forma di mano. Certo è, invece, che il contributo dato da NuSTAR all'immagine di apertura, rappresentato dalla componente di colore blu, dimostra che i raggi X più energetici vengono emessi nella regione più meridio- nale della nebulosa. Tutto il resto, ovvero le regioni di colore verde e rosso, si mani- festa solo a energie minori, quelle regi- strate da Chandra. Per chi ama i dettagli tecnici, il blu copre il range energetico che va da 7 a 25 kev (quello alla portata di Nu- STAR), il verde e il rosso coprono invece da 2 a 4 kev e da 0,5 a 3 kev (frequenze di competenza di Chandra). È evidente come salendo di energia la mano si “restringa” e ciò implica che sia composta di regioni fisi- camente diverse fra loro. Non è chiaro se la nebulosa rossastra verso la quale la Mano di Dio sembra allungarsi sia effettivamente connessa a quest'ultima oppure no. Potrebbe anche trattarsi di una struttura del tutto autonoma, totalmente esterna all'ambiente dominato dall'azione della pulsar. Anche escludendo quell'area, l'estensione nello spazio della Mano di Dio è comunque notevole, superando nella sua massima lunghezza i 150 anni luce. n L a Mano di Dio registrata da Chandra. La re- gione meridiona- le più brillante è qui ripresa a fre- quenze uguali a quelle delle altre regioni e si rite- neva che in tutta la nebulosa vi fossero le mede- sime condizioni fisiche, cosa smentita da Nu- STAR. [NASA/CXC/ CfA/P. Slane et al.]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=